Contributi ai cacciatori finiti in pizzette e prosecco: indaga la Corte dei Conti, Finanza in Regione

foto di repertorio
VENEZIA - La Guardia di Finanza e la Corte dei conti stanno indagando sui pasticcini dei cacciatori. E sulle patatine, sui rinfreschi, sulle bottiglie di prosecco....

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VENEZIA - La Guardia di Finanza e la Corte dei conti stanno indagando sui pasticcini dei cacciatori. E sulle patatine, sui rinfreschi, sulle bottiglie di prosecco. Cioè sui 262 milioni (per la precisione 262.715,66 euro) che nel 2018 la Regione del Veneto ha dato alle associazioni venatorie per contrastare il bracconaggio. Solo che tra le spese sostenute dai cacciatori, e pagate con i soldi pubblici dei contribuenti veneti, ci sono state anche uscite gastronomiche.

Ad esempio: 67,50 euro per 150 pizzette sfoglia, 67.50 euro per salatini, 26,48 euro per acqua, patatine, bicchieri, 248,88 euro per prosecco. Di quelle spese, così come raccontato da Il Gazzettino il 31 dicembre 2019, adesso si è appreso che le Fiamme Gialle hanno chiesto gli atti alla Regione. L'annuncio è stato dato nell'ultima seduta della Terza commissione, mercoledì scorso, dal funzionario regionale Gianluca Fregolent rispondendo ai consiglieri che chiedevano lumi sulle spese sostenute dalle associazioni venatorie beneficiarie dei contributi regionali. Tra l'altro, le cronache del 2019 avevano dato conto anche di altre spese, come i 70mila euro che l'Associazione Cacciatori Veneti all'epoca presieduta dall'allora consigliere regionale di Fratelli d'Italia Sergio Berlato aveva elargito al partito di Giorgia Meloni. Cifra che equivaleva al contributo che la Regione del Veneto aveva dato all'associazione.


DEM NELLA BUFERA

Al netto delle polemiche politiche («Ma i soci di Acv sanno che la loro associazione paga un partito?», aveva attaccato il dem Andrea Zanoni), adesso si viene a sapere che sui contributi regionali alle associazioni venatorie si sono accesi i riflettori della Corte dei conti. «C'è stata da parte della Finanza una richiesta di atti sui finanziamenti del 2018», fanno sapere da Palazzo Balbi. Negli ambienti politici si racconta che non dovrebbero esserci irregolarità, ma è anche vero che le spese dell'anno successivo, il 2019, non sono state ancora rese pubbliche. In compenso, si sono agitate le acque nell'opposizione, dal momento che il Partito Democratico ha votato a favore del nuovo bando per i contributi alle associazioni venatorie e Fratelli d'Italia, con il consigliere Joe Formaggio, si è rallegrato: «Mi complimento con il Partito Democratico che ha votato a favore del provvedimento».

Un affronto per chi, come il dem Andrea Zanoni, si è sempre battuto per fare luce su come vengono spesi i soldi pubblici elargiti dalla Regione dalle associazioni venatorie. Francesca Zottis, che in Terza commissione ha votato a favore del provvedimento, sommando al proprio anche il voto su delega del collega Jonatan Montanariello, ha spiegato al capogruppo Giacomo Possamai che il voto era sul bando e che il bando per la concessione di 218mila euro per l'anno 2021, come da richiesta del Pd, era stato modificato escludendo contributi per pasticcini e prosecchi. Ciò non toglie che un po' di malessere in casa dem ci sia, se non altro da parte di Zanoni. Della serie: io sollevo il caso sui fondi pubblici spesi in rinfreschi e il mio partito vota a favore con tanto di complimenti di FdI per il tramite di Joe Formaggio?


IL NO

Agli atti resta il voto contrario in Terza commissione di Cristina Guarda (Europa Verde) che con il dem Andrea Zanoni ha sollevato un altro fronte: «Chi promuove o esercita la caccia trova accesso alle casse regionali, mentre i Centri di recupero degli animali selvatici, i Cras, hanno scarso riconoscimento per l'enorme lavoro di presidio e salvaguardia che svolgono nei confronti della fauna costantemente messa a rischio dalle stesse pratiche venatorie. Addirittura le province di Venezia, Padova e Belluno non dispongono nemmeno di Cras, mentre i centri presenti nelle altre province boccheggiano per insufficienza di risorse».
 

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Il Gazzettino