Aumenti, visite mediche e pure il maggiordonomo: boom di integrativi per tenersi i lavoratori

Aumentano i contratti integrativi
TREVISO - Alla Cementi Rossi, sindacati e azienda hanno appena siglato il nuovo accordo dopo una trattativa di sei mesi, anticipando anche il rinnovo del contratto nazionale. Per...

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TREVISO - Alla Cementi Rossi, sindacati e azienda hanno appena siglato il nuovo accordo dopo una trattativa di sei mesi, anticipando anche il rinnovo del contratto nazionale. Per i 250 dipendenti del gruppo, tra gli stabilimenti di Pederobba e di Piacenza, oltre al riscontro economico, importanti novità su partecipazione, formazione, sviluppo sostenibile, sicurezza, gestione degli orari. E' solo uno degli ultimi esempi, in ordine di tempo, del piccolo boom di nuovi integrativi aziendali che sta accompagnando la ripresa: sono decine le imprese, in cui, in questi ultimi mesi, è stato introdotta o aggiornata la cosiddetta contrattazione di secondo livello: un'ulteriore disciplina, ad integrare appunto la normativa collettiva valida per l'intera categoria, calata sulla specifica realtà produttiva e concordata tra le parti sociali.

I SETTORI PRINCIPALI
Il fenomeno sta riguardando pressoché tutti i principali settori, come conferma una ricognizione della Cisl Belluno Treviso. Buoni segnali arrivano così dalla chimica e dalla gommaplastica. Alla Aliplast di Istrana, ad esempio, come spiega Gianni Boato, segretario generale della Femca Cisl: «Si è chiuso un accordo-ponte decisamente migliorativo, che prevede il 30% di aumento per la parte economica e un altro 30% per la parte del welfare». Nel comparto della moda, diversi gli accordi in negoziazione, dal calzaturiero al tessile: di stretta attualità la regolamentazione dello smart working. Sempre più spesso, gli integrativi, oltre al classico premio di produzione, contemplano prestazioni di welfare. Altro esempio: il montebellunese Maglificio Leonello Spagnol & C. srl, realtà da 120 addetti, che produce capi di abbigliamento per grandi griffe internazionali, in collaborazione con laboratori locali. Qui il sindacato coinvolto è la Filctem Cgil. Nonostante il fatturato in calo nel 2020, il premio arriverà fino a 2.400 euro a testa, ma è stata prevista, tra l'altro, pure una visita senologica gratuita. «Siamo convinti che la serenità e il benessere dei lavoratori siano componenti fondamentali per il buon funzionamento dell'impresa. Per questo motivo intendiamo implementare le politiche di welfare aziendale, volte a far sentire i nostri collaboratori sempre più partecipi del progetto imprenditoriale», ribadisce il 38enne Edoardo Spagnol, alla guida dell'industria di famiglia insieme al fratello Riccardo.

LE MATERIE PRIME
Molti rinnovi nel settore del legno, delle costruzioni e del cemento. «Il lavoro c'è - sottolinea Marco Potente segretario generale della Filca Belluno Treviso - I problemi semmai sono l'aumento dei prezzi delle materie prime e la carenza di manodopera. Vanno studiati percorsi di riqualificazione per ricollocare nell'edilizia gli espulsi da altri comparti». Lo scorso 24 giugno è stato rinnovato il contratto alla Florian Legno di Riese Pio x, con incrementi degli importi, sia in termini di premio che di contributi al fondo pensione. Per venire al metalmeccanico, Alessio Lovisotto segretario della Fim territoriale, si mantiene prudente: «Si siglano proroghe l'atteggiamento è di mantenimento dell'esistente, e non va dimenticato che a livello nazionale emerge fortemente il calo del numero di nuovi accordi aziendali e territoriali depositati telematicamente al ministero del Lavoro».

Un mondo a sé l'ambito socio-sanitario. Nota Patrizia Manca, segretaria generale della Fisascat : «Dove è possibile, si stanno firmando accordi che premiano il lavoro svolto dagli operatori in questi mesi. Ad esempio sono stati chiusi integrativi in alcune farmacie. Alla casa di riposo Le Magnolie di Monastier, è stato rinnovato l'integrativo con un protocollo aggiuntivo che prevede per gli operatori con anzianità superiore a 10 anni un premio di fidelizzazione pari a 70 euro al mese, un modo anche per arginare la fuga del personale infermieristico verso le strutture pubbliche».
 

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Il Gazzettino