Si studia nei container. L'autunno bollente della buona scuola

Si studia nei container. L'autunno bollente della buona scuola
PORDENONE - Non c'è stato il terremoto, eppure si inizierà l'anno scolastico nei container. Prefabbricati di ultima generazione - dicono - quindi dotati...

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PORDENONE - Non c'è stato il terremoto, eppure si inizierà l'anno scolastico nei container. Prefabbricati di ultima generazione - dicono - quindi dotati almeno di qualche minimo comfort. Ma gira e rigira si torna al punto di partenza: sempre container restano. Non sono aule in muratura, non ci sono corridoi, ma solo piccole stanze che odorano di precarietà. In altri casi invece gli istituti scolastici dovranno fare ricorso alla cosiddetta turnazione delle aule per far fronte a un aumento delle iscrizioni che non va di pari passo con un'edilizia moderna e capiente. C'è chi le chiama situazioni-limite, ma in provincia si stanno moltiplicando. Ed ecco che anche l'annata 2018-2019 inizierà per tanti alunni nel segno - rosso - dell'emergenza. 

 
LA MAPPASi parte dal liceo Galvani di Cordenons, che ormai in questo senso è un caso di studio. Da anni le classi del biennio studiano nei prefabbricati che trovano posto all'interno del perimetro del Grigoletti di Pordenone. A lungo l'Uti del Noncello ha cercato di trovare un'altra soluzione, ma i tempi non sono stati sufficienti a garantire il trasferimento degli studenti nei locali del Bronx. Così a settembre i designer e gli artisti del futuro si rinchiuderanno di nuovo nelle gabbie pordenonesi. Non male per un liceo che offre un piano di studi unico in provincia. L'ultimo caso in ordine di tempo arriva invece da Castions di Zoppola. La scuola elementare della frazione subirà degli interventi legati all'adeguamento sismico dell'edificio. È un altro problema endemico: tanti istituti scolastici sono ospitati da fabbricati che non sono più in accordo con le norme più recenti relative alla resistenza alle oscillazioni. Gli alunni di Castions inizieranno l'anno scolastico altrove. Dove? In una bella fila di container, ordinati ma alla vista inquietanti. È già esplosa una protesta firmata dai genitori, che hanno minacciato di trasferire i loro figli in altri istituti. A Bannia invece l'emergenza è alle spalle, e gli alunni potranno tornare nella loro scuola. Discorso diverso per l'istituto Flora di Pordenone. In questo caso sei classi si trovano all'interno delle baracche di via Poffabro a causa di un altro spostamento, che interessa la scuola IV Novembre di Pordenone centro. E gli alunni della Lozer dove andranno? Da nessuna parte. Resteranno a fare lezione in un edificio che le autorità hanno già definito «da demolire». L'Uti del Noncello ha garantito la realizzazione di una nuova scuola in muratura nel perimetro del liceo Grigoletti. Ci vorrà tempo, passeranno altri anni. 

TROPPE CLASSIE anche dove non ci sono i container, ecco altri problemi. Al Marchesini di Sacile e allo stesso Grigoletti, ad esempio, le iscrizioni sono tante e gli spazi sono ridotti. Nella scuola pordenonese, che ospita il più famoso liceo scientifico del territorio, si ricorrerà al sistema della turnazione. Per i neofiti, significa che le aule saranno usate da più classi: quando una fa ginnastica, l'altra si siede tra i banchi, e viceversa. Non male nemmeno in questo caso, considerando che si sta parlando di un istituto che ha sempre fatto dell'eccellenza il suo punto di forza. Poi ci sono gli esempi minori: a Cordenons, ad esempio, gli alunni della Duca d'Aosta saranno ancora divisi in due istituti, in attesa dei lavori di restauro che interessano la scuola del centro della cittadina. Ma in confronto ai container, la loro sarà bella vita.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino