Si allarga la scuola nei container, nuovi moduli al Renier: si entra dopo le feste

Istituto Renier a Belluno
BELLUNO - In corso di installazione in queste settimane, i nuovi container necessari all'istituto Renier per assicurare un'aula propria a tutte le classi. I lavori dovrebbero terminare entro...

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BELLUNO - In corso di installazione in queste settimane, i nuovi container necessari all'istituto Renier per assicurare un'aula propria a tutte le classi. I lavori dovrebbero terminare entro la prima settimana di dicembre. Ma non sarà sufficiente perché possano essere utilizzati: sarà infatti necessario che vengano arredati, allestiti e forniti delle strumentazioni utili per le lezioni, cosicché docenti e studenti ne potranno usufruire solo dopo le vacanze di Natale. Sono questi più o meno i tempi dei nuovi moduli in dotazione al Renier che, come i precedenti, troveranno posto nel cortile del vicino istituto Calvi. Ma mentre la Provincia aveva affittato i primi, stavolta ha acquistato quelli in via di installazione. La questione non è nuova e le necessità dell'istituto derivano dall'alto numero di studenti.

OLTRE 900 STUDENTI
Dopo aver trascorso alcuni anni utilizzando delle aule dell'istituto Brustolon, in via san Lorenzo, è dal 2018 che la comunità del Renier si sta servendo di moduli prefabbricati. Soluzioni necessarie proprio perché il numero di alunni era salito sopra quota 900 e gli spazi della sede a quel punto si erano rivelati via via insufficienti. Qui per cinque anni sono state ospitate ben nove classi. Spazi che poi si erano rivelati insufficienti per cui, quando anche il Calvi aveva eretto dei propri moduli era il 2021 - altre due classi del Renier erano state collocate proprio qui. La sorpresa è arrivata l'estate scorsa quando la Provincia ha comunicato che il contratto di affitto del primo blocco, quello del 2018, era scaduto. Ed è proprio questo il motivo per cui l'amministrazione provinciale ha deciso di provvedere ad acquistare altri moduli da collocare nella parte retrostante del Brustolon.

NO ALLO SPEZZATINI
In questi ultimi ci sarebbero dovute finire anche le classi del Renier in esubero, quelle cioè che non avrebbero trovato spazio nell'edifico principale. Un'ipotesi rispetto alla quale la dirigenza della scuola si è detta contraria perché questa scelta avrebbe penalizzato eccessivamente l'offerta formativa da garantire ai ragazzi e avrebbe di fatto smembrato la scuola in tre sedi diverse: parte nella sede, in parte nei nuovi container del Brustolon ed in parte infine nei container del Calvi, quelli installati nel 2021. È a questo punto che la Provincia ha elaborato un piano B: nel momento in cui fossero stati smantellati i container del 2018, al loro posto, negli stessi spazi, sarebbero stati sistemati parte di quelli previsti al Brustolon.

L'ALLESTIMENTO INTERO
Una volta che questa ipotesi è stata accettata dalla scuola, le operazioni sono cominciate quando nello scorso mese di ottobre sono stati smontati e portati via i vecchi container. Ora, da circa una settimana, è cominciata la sistemazione dei nuovi moduli che, come detto, dovrebbe essere terminata entro un mese. Ma a quel punto bisognerà riportarci non solo banchi e sedie, ma anche ripristinare il collegamento internet e a seguire computer, proiettori o smart board, le lavagne interattive. Operazioni per le quali è previsto siano necessari tutti i giorni rimanenti del prossimo mese di dicembre. Ecco perché studenti e insegnanti potranno entrare nelle nuove classi non prima di gennaio, cioè al rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. Non è questa l'unica scuola dislocata su più sedi o in luoghi diversi dalla propria scuola.

ISTITUTI "SEPARATI"


Le sette classi del classico Tiziano sono tutte nei locali dello Sperti in via Feltre; l'Iti Segato occupa i container al Brustolon; il Catullo è diviso fra via Feltre (ex sede Unione Montana), parrocchia di Loreto e locali del Seminario; lo scientifico del Galilei, oltre a servirsi dei container sistemati nel prato di pertinenza della scuola, ha quattro classi ospiti dell'Iti Segato di via Psaro. E qui, sin dal primo giorno di scuola, non c'è mai stata la connessione internet.
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Il Gazzettino