Positivi due ragazze 19enni e un 55enne, il virus non si ferma in Polesine

Operatore sanitario effettua un tampone
ROVIGO L’illusione del contagio zero in Polesine questa volta dura appena 24 ore. Dopo una giornata senza nuovi riscontri, ieri ne sono arrivati tre insieme, nel pomeriggio,...

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ROVIGO L’illusione del contagio zero in Polesine questa volta dura appena 24 ore. Dopo una giornata senza nuovi riscontri, ieri ne sono arrivati tre insieme, nel pomeriggio, con il numero totale di positività riscontrate fra i residenti in provincia di Rovigo che risale a 18. Si tratta, spiega l’Ulss Polesana, di contagi tutti riconducibili a un medesimo “caso indice”, ovvero il paziente da cui si è avviato il contagio, una persona che è residente fuori dai confini provinciali. Le tre positività sono emerse dai tamponi eseguiti a due ragazze di 19 anni e un 55enne, tutti riconducibili a uno stesso nucleo familiare e residenti in Alto Polesine. Sempre dall’Ulss si precisa che i tre sono tutti asintomatici e si trovano in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva sin dalla data della scoperta della positività del caso indice, perché subito individuati come contatti diretti di caso positivo. Per loro, dunque, continua l’isolamento domiciliare. Così come è per gli altri 15 positivi attuali.

Sale così a 18 il numero dei residenti in Polesine che in questo momento risultano contagiati e a 471 il numero totale delle positività al Covid-19 riscontrate da inizio epidemia in provincia di Rovigo, un numero sempre di gran lunga inferiore a quelli delle altre province, che anche in questo momento hanno cifre di attuali positivi di gran lunga superiori, eccetto Belluno.
PREOCCUPAZIONE
Tuttavia la ripresa epidemica dell’ultimo mese non è un segnale poi così troppo incoraggiante. Anche perché, a differenza del clima diffuso di attenzione che si respirava il 13 marzo, quando i casi erano saliti da 12 a 19, in questo momento c’è, paradossalmente, un maggior rilassamento. Vero è che attualmente nessuno dei positivi presenta sintomatologia rilevante e che non ci sono stati ricoveri, ma il trend è tornato a invertirsi in modo netto, con l’inversione avvenuta il 14 luglio, quando in tutta la provincia era rimasta una sola positività, quella di un ospite della Casa Sacra famiglia di Fratta ed era spuntata fuori, dopo oltre venti giorni di totale assenza di manifestazioni del virus, la positività di un 43enne di ritorno dall’India, seguita poi da casi “locali”.
Nessun focolaio, ha sempre rimarcato il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella in questa sorta di nuova ondata estiva, ma la necessità di continuare a mantenere alta la guardia a fronte di un’evidente maggiore circolazione del virus. Che viene arginata soprattutto attraverso l’isolamento preventivo delle persone che arrivano dai Paesi extra Ue, che devono volontariamente segnalare il proprio rientro e sottoporsi alla quarantena, ma soprattutto dei contatti di persone che sono risultate contagiate.
ISOLATI

È per questo che al momento ci sono 264 polesani in isolamento domiciliare. Un numero che sembra destinato a crescere ancora dopo il riscontro dei tre nuovi casi e la ricostruzione della loro rete relazionale. Intanto, se resta fermo a 417 il totale dei guariti in Polesine da inizio epidemia, sale a 61.713 il numero complessivo di tamponi eseguiti in Polesine, su 25.960 persone.
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Il Gazzettino