L'anno nero dei consumi, il crollo delle spese con la pandemia

Con la pandemia sono crollati tutti i consumi in regione
FRIULI -  Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, nel 2020 in Friuli Venezia Giulia la spesa in beni durevoli...

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FRIULI -  Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, nel 2020 in Friuli Venezia Giulia la spesa in beni durevoli è calata del 7,3% a 1 miliardo e 464 milioni di euro, con una perdita di 116 milioni rispetto al 2019. La spesa media per famiglia ha subito una riduzione del 7,9%, scivolando a quota 2.566 euro. A trascinare al ribasso i consumi è stato, in particolare, il crollo del mercato dei motori. 


SETTORE CASA
Nel settore casa, il comparto dei mobili ha ceduto il 12,4% piombando a quota 322 milioni di euro con un pesante passivo di 42 milioni. In territorio negativo anche la telefonia, che scende del 3,5% a 126 milioni. Di segno opposto il dato relativo agli elettrodomestici (+6,8% per 116 milioni) e all’elettronica di consumo (+5,8% per 41 milioni). Il segmento che ha fatto registrare la performance migliore è l’information technology. 


L’IMPATTO
“L’impatto dell’emergenza sanitaria – commenta il responsabile dell’Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi – è stato considerevole. Tuttavia le famiglie friulane hanno limitato i danni: il reddito medio per abitante si è attestato a 21.467 euro (-1,3%), risultato migliore rispetto alla media sia del Nord-Est (-2%) che dell’Italia (-1,8%). Trieste (-1,4%) spicca con un reddito pari a 24.728 euro per abitante, valore che colloca la provincia capoluogo al settimo posto della graduatoria italiana. Segue Udine (-1,0%), 23esima in classifica con 21.428 euro per abitante, mentre Pordenone (-1,6%) con 20.220 euro e Gorizia (-1,4%) con 19.717 euro occupano, rispettivamente, il 40esimo e il 50esimo posto nella graduatoria delle 107 province”. 


PORDENONE
 A Pordenone il reddito medio pro capite nel 2020 si è attestato a 20.220 euro, l’1,6% in meno rispetto al 2019: si tratta del calo più ampio registrato in regione. Con una flessione del 7,7%, i consumi di beni durevoli in provincia si sono fermati a 368 milioni di euro, come emerge dall’Osservatorio. La popolazione di Pordenone ha speso 90 milioni di euro per acquistare auto nuove, ovvero il 9,1% rispetto all’anno precedente, e quasi 20 milioni in più per le usate (per la precisione 109), che comunque risultano in calo dell’11,9%. Non è andata meglio ai motoveicoli, anche se il loro peso in termini di volume di spesa è di gran lunga inferiore: 6 milioni di euro, in discesa del 2,3%. Dalla mobilità alla casa la situazione cambia profondamente: per nuovi elettrodomestici le famiglie di Pordenone hanno speso il 6,5% in più nel giro di un anno per 29 milioni di euro complessivi così come per nuove tv e hi-fi: 11 milioni che equivalgono al +5,5%. Nel comparto dei mobili invece ha prevalso la cautela con un alo del 12,3% che corrisponde a una spesa comunque importante di 77 milioni. 


UDINE


Udine è la provincia friulana dove si è speso di più in beni durevoli nel 2020: 645 milioni di euro (-7,3% rispetto al 2019), come certificano i dati dell’Osservatorio Findomestic. Con un reddito medio per abitante di 21.428 euro, Udine si colloca dietro a Trieste (24.278) anche se nell’anno della pandemia è stata la provincia con il calo più contenuto: -1%. Nel mercato dei beni durevoli la differenza l’hanno fatta le auto nuove e usate con una variazione negativa dei consumi rispettivamente del 7,1% (148 milioni totali) e dell’11,8% (193 milioni). Al contrario, ha spiccato il volo la spesa per elettrodomestici (+7,1% per 51 milioni), elettronica di consumo (+5,8% a 18 milioni) e, soprattutto, information technology (+24% per 27 milioni) sull’onda delle nuove abitudini di vita e di lavoro determinate dall’emergenza sanitaria. Un settore molto importante come quello del mobile ha invece sofferto una diminuzione dei consumi a doppia cifra (-11,9%) per una spesa totale di 143 milioni (erano 162 nel 2019). Nel comparto della telefonia, la differenza in negativo tra 2020 e 2019 si aggira intorno ai 2 milioni di euro: -3,8% di consumi per 55 milioni di spesa totale, 223 euro a famiglia.

 

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Il Gazzettino