Corre la Venicemarathon senza una gamba per un cavallo a dondolo

Costantin Bostan alla corsa
VENEZIA - Ha emozionato e commosso lasciando prima a bocca aperta, poi facendo scattare applausi e incitamenti come neanche per i campioni affermati. Il pettorale 6184 Constantin...

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VENEZIA - Ha emozionato e commosso lasciando prima a bocca aperta, poi facendo scattare applausi e incitamenti come neanche per i campioni affermati. Il pettorale 6184 Constantin Bostan, 37enne moldavo residente a Rho, ha percorso più di mezza VeniceMarathon con le stampelle e sulla sola gamba destra.


La sinistra, infatti, gli è stata amputata dopo aver lottato per vent'anni sottoponendosi a 35 (purtroppo vane) operazioni, per provare in tutti i modi a far crescere l'arto come il resto del corpo. Invece contro i postumi di quella frattura, causatagli da un cavallino a dondolo cadutogli addosso quando aveva solo due anni, non c'è stato nulla da fare. Lo spirito però no, quello non ne ha risentito dal momento che il «pirata» (questo il suo soprannome) ha iniziato a lottare abbracciando lo sport in tutte le sue forme. Dal calcio, con la Nazionale italiana amputati, fino alla corsa, sempre con normalissime stampelle di alluminio e plastica. Le stesse che domenica in occasione della VeniceMarathon l'hanno sorretto per circa mezza maratona: al 20. chilometro, tra Malcontenta e Marghera, Constantin Bostan (infermiere di professione con una laurea in legge conseguita in Moldavia e non valida in Italia) si è ritirato ufficialmente dalla gara salendo sul «pulmino scopa» che recupera gli atleti, salvo poi riprendere orgogliosamente la strada da San Giuliano percorrendo tutto il Ponte della Libertà. Un'impresa che ha regalato alla 30. Maratona di Venezia l'ennesima «cartolina» da ricordare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino