PADOVA Il Consorzio Zip nel 1956 fu un grande idea. Espropriare la terra ai contadini (sui metodi andrebbe riscritta la storia) per far posto a 11 milioni di metri quadrati di zona industriale significò fare di Padova la “piccola Milano”. Il sogno si è interrotto nel gennaio di quest’anno quando il consiglio comunale ha messo la parola fine al Consorzio fra Comune, Provincia e Camera di Commercio ognuna con il 33 per cento. Di aree da vendere per nuovi insediamenti, vista anche la staticità del mercato non ce n’erano più e il Consorzio pareva boccheggiare. La chiusura è stata dolorosa con una parte della maggioranza (Coalizione) che si è opposta.

LA SVENDITA
Da allora la parola è passata al liquidatore Gianluca Orrù che si trova invece un patrimonio consistente, fatto di centinaia di migliaia di metri quadri e di decine di migliaia di uffici comprese due chiese, la vecchia S. Lazzaro e quella di S. Clemente. A libro sono 30 milioni di euro. Solo l’area del porto fluviale (che non si è mai fatto) è di 170mila metri quadrati. Poi ci sono i 50mila di villa Marzana e una miriade di appezzamenti, vuoi a destinazione agricola o industriale. Uno dei più belli è il terreno di via Ricerca scientifica vicino a quello che si è comprata la città della Speranza. Due lotti, in totale 16mila metri quadrati.
Per il resto basta andare nel sito delle aste giudiziarie del tribunale per farsi un’idea. Ce ne sono una decina che scadono fra settembre e novembre. Si possono investire anche 48mila euro per 2400 metri in via Perù, oppure 125mila per via Rovetta. Il totale finora fra quelli messi all’asta è di 556mila euro. Alla seconda asta lo sconto è del 30 per cento.

IL PIANO
Ma può finire così? Il Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova (Gizip) presieduto da Roberto Rovoletto ha presentato a Comune, Provincia, Camera di Commercio il Piano di recupero di una zona importante quella di proprietà dell’Interporto che oggi è inutilizzata. Secondo il piano si possono ricavare 5.400 posti auto necessari come l’aria in zona industriale. Il parcheggio avrebbe una copertura di 17 megawatt di fotovoltaico, potrebbe essere servito da 4 linee di bus, e una linea ferroviaria con una stazione. Costi: 40 milioni di euro sovvenzionabili dall’Unione europea.
Il documento è stato presentato al presidente della Camera di Commercio di Padova Antonio Santocono, il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, l’assessore del Comune alle Politiche del territorio e sviluppo urbano sostenibile, mobilità e viabilità Andrea Ragona.

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