​Fiamme gialle al consorzio profughi: ipotesi di truffa ai danni dello Stato

Un gruppo di clandestini intercettati in questi giorni al confine
La Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto delle perquisizioni nelle sedi del consorzio “Connecting People” presso gli uffici di Trapani, Catania e Gorizia, delegate...

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La Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto delle perquisizioni nelle sedi del consorzio “Connecting People” presso gli uffici di Trapani, Catania e Gorizia, delegate dal sostituto procuratore, Valentina Bossi, alla Guardia di Finanza di Udine.




Pare che le attività si riferiscano a una prosecuzione delle indagini che hanno già portato al rinvio a giudizio, presso il tribunale di Gorizia, di 11 persone, dirigenti e dipendenti della “Connecting People”, per truffa a danno dello Stato e inadempienza di pubblica fornitura. Sarebbero coinvolti anche due funzionari della prefettura di Gorizia, per reato di falso materiale e ideologico in atti pubblici.



L’ipotesi accusatoria - ora in dibattimento - si riferiva a un’indicazione, nella struttura goriziana, di un numero maggiore di ospiti rispetto a quelli effettivamente presenti, e all’omessa fornitura di alcuni servizi previsti dal contratto: carte telefoniche prepagate e acqua. Sul territorio nazionale, il consorzio “Connecting People” gestisce più centri per immigranti e profughi, tra i quali quello per richiedenti asilo di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), in Friuli Venezia Giulia.



Il Consiglio di amministrazione si è dimesso



Il consorzio “Connecting People” ha richiesto una procedura di concordato al Tribunale di Trapani e

la situazione, anche in relazione al mancato pagamento degli stipendi del personale, è stata recentemente portata all’attenzione di un noto programma televisivo di livello nazionale. Due giorni fa, sul sito ufficiale della società è apparso un comunicato che specifica che il Consiglio di amministrazione, «avendo ottemperato al mandato ricevuto dall’assemblea del 9 ottobre 2014 per il risanamento del Consorzio, onde evitare lo stato di crisi delle associate, ha deciso di dimettersi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino