VENEZIA - Far parte della maggioranza comporta bei privilegi. Specie se si è gli unici rappresentanti eletti di una lista, quindi capigruppo di se stessi, e in più, in virtù...
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Nella medesima posizione di Guadagnini è Sergio Berlato, unico eletto della lista Fratelli d’Italia, quindi capogruppo di se stesso, con una dotazione organica per il gruppo consiliare di tre dipendenti compreso il responsabile. Ma Berlato è anche presidente della Terza commissione consiliare e anche qui altra struttura, altri uffici, altro personale. Si dirà: sono funzioni differenti, è ovvio che per ogni funzione ci sia del personale ad hoc. Quello che stona, a sentire il Movimento 5 Stelle, è il fatto che un consigliere unico eletto di una lista non solo faccia il capogruppo di se stesso e anche qualcos’altro - presidente di una commissione, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza - con la conseguenza di avere doppi uffici, ma abbia anche lo stesso personale di un gruppo più numeroso.
«Vogliamo eliminare questo schifo con la proposta di legge di iniziativa popolare che, come annunciato in campagna elettorale, ha raccolto più di 7mila firme - dice Berti - Presenteremo il provvedimento a settembre». Due i punti della proposta del M5s: 1) stop alle doppie cariche; 2) abolizione dei vitalizi. Vale anche per i vitalizi già maturati: «Togliamo il vitalizio a 246 mantenuti per un totale di 13 milioni di euro all'anno, che moltiplicati per i 5 anni della legislatura appena iniziata fanno 65 milioni di euro». Berti, tra l’altro, si intesta la battaglia contro il vitalizio che doveva essere concesso a Renato Chisso, l’ex assessore coinvolto nell’inchiesta sul Mose e che ha patteggiato la pena, e su cui è intervenuto il giudice sostenendo che la somma non deve essere erogata. «Con i 65 milioni di euro dei vitalizi - dice Berti - si potrebbero far partire 2400 nuove imprese con il meccanismo del microcredito, costruire un bacino di laminazione, mettere in sicurezza il Cadore, far fronte ai danni del tornado in Riviera». Togliere il vitalizio a chi ce l’ha già non sarà facile: già contro la riduzione temporanea c’è stato un ricorso al Tar. E politicamente anche Berti si presta a critiche, essendo capogruppo e pure vicepresidente della commissione. Ma, fanno notare i suoi, la vicepresidenza di una commissione non comporta né dipendenti né uffici aggiuntivi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino