Il palazzo da dodici piani passa in Consiglio tra offese e insulti

Il consiglio comunale di Pordenone
PORDENONE “Imbarazzo, disinformazione, interessi, vergogna, doppia morale, speculazione elettorale, lati oscuri, la gente ride di questa discussione”. Sono solo alcune...

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PORDENONE “Imbarazzo, disinformazione, interessi, vergogna, doppia morale, speculazione elettorale, lati oscuri, la gente ride di questa discussione”. Sono solo alcune delle parole e dei concetti forti che sono passati ieri in consiglio comunale. Il sindaco Ciriani, oltre al suo intervento dove non si è sicuramente risparmiato, ha messo in prima fila il capogruppo di Fdi, Francesco Ribetti con il compito di “spezzare” il ritmo agli assalti dell’opposizione e poi ha schierato sul campo i due alfieri più politici, Emanuele Loperfido e Alberto Parigi. Il primo ha aperto la strada. «Questo è un intervento positivo - ha chiarito l’assessore Loperfido - anche perchè non c’erano strumenti per bloccare quell’edificazione che è stata resa possibile dall’amministrazione Pedrotti e non certo da noi. Però c’è sempre qualcuno che instilla lati oscuri e paventa chissà quali interessi. Sia chiaro, quei toni e quelle insinuazioni non sono i nostri modi di fare».


DOPPIA MORALE
Ancora più tagliente Alberto Parigi. «Ecco che viene a galla la doppia morale della Sinistra. Se costruiscono loro i palazzi (Corte del Bosco, Punto Cardinale, palazzo ex Standa), allora va tutto bene. Se li facciamo noi, siamo speculatori e cementifichiamo tutto. Voi siete il partito del “no”: no agli eventi, no alle luci di Natale, no al palazzo perchè lo propone Ciriani, no a piazza Motta multimediale. Voi cercate un argomento, prima gli alberi, adesso via Molinari, e vi buttate a capofitto incuranti del fatto che quando governavate voi avete fatto le stesse cose. Anzi, peggio, visto che la città era praticamente morta». 
I DUELLI
La seduta di ieri è stata anche una sfida tra alcuni consiglieri. La prima spallata è stata tra Fausto Tomasello e Mattia Tirelli. Il primo ha accusato il secondo di aver chiamato topaie e catapecchie alcuni edifici dell’area di via Molinari, insultando così chi ci vive. «Una cosa indegna» - ha urlato il consigliere Pd. «Mai detta una cosa del genere - ha ribattuto il consigliere della Civica per Ciriani - mi riferito ad altre aree della città dove stiamo intervenendo proprio perchè ci sono problemi di quel tipo. Lei ha strumentalizzato».
IMBARAZZANTE
Nella sua esposizione l’assessore Cristina Amirante aveva portato alcuni esempi di recuperi urbani collocati, però, a Milano. Marco Salvador l’ha messa nel mirino. «È imbarazzante che l’assessore che è stata nominata lady cemento armato da chi vota il centrodestra, porti esempi riferiti a Milano. È di un provincialismo imbarazzante». Secca la risposta dell’esponente della giunta. «Imbarazzante sarà lei».
I PROFESSIONISTI 

Uno dei punti fermi cavalcati dall’opposizione era legato al fatto che la maggioranza non ha voluto far parlare i rappresentanti della petizione, così come non ha nè accolto, nè discusso le osservazioni presentante da tre consulenti ai quali si erano rivolti i firmatari del documento, (l’architetto Vespo, l’avvocato Sperotto e Sara Florian). «Lei - ha attaccato Matteo Antoniel rivolto a Ciriani - ha disatteso quello che aveva detto all’inizio del mandato, ossia che sarà il sindaco di tutti: non ha ascoltato nè i professionisti, nè i cittadini». «E perchè mai avrei dovuto confrontarmi con dei tecnici esterni? Abbiamo i nostri, quelli comunali. Io faccio riferimento a loro. Nessun confronto con Sara Florian che non ci vuole certo bene, o con Vespo che sta da una determinata parte politica o con Sperotto che mi fischiava in piazza il 25 Aprile». L’ultimo scontro tra Anna Ciriani, professoressa e Simone Polesello (Lega). Nel suo intervento il consigliere del Carroccio aveva associato alcune dichiarazioni fatte in precedenza ad Anna Ciriani. Dura la replica della consigliera. «Lei non ha capito niente». «Non offenda - ha ribattuto l’interessato - non deve andare sul personale».

 

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Il Gazzettino