Maniago, scivolone di Carli in consiglio comunale: «Son tutti bravi a fare i finocchi con il c... degli altri»

L’opposizione censura il consigliere e condanna i «termini dispregiativi»

Maniago, scivolone di Carli in consiglio comunale: «Son tutti bravi a fare i finocchi con il c... degli altri»
MANIAGO - «Son tutti bravi a fare i finocchi con il c... degli altri». È la frase, pronunciata dal consigliere comunale Andrea Carli, nel corso...

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MANIAGO - «Son tutti bravi a fare i finocchi con il c... degli altri». È la frase, pronunciata dal consigliere comunale Andrea Carli, nel corso dell’ultima seduta consigliare, che ha scatenato il gruppo di opposizione “Progetto Maniago 2027 – Uniti per Marzullo e Fratelli d’Italia”, che ha presentato una mozione di censura nei confronti dell’ex sindaco - ha governato per dieci anni - ed attuale consigliere regionale come indipendente nel Gruppo del Pd. A firmare la richiesta sono stati i consiglieri Massimo Milanese, Antonella Zecca e Domenico Marzullo. Lo scivolone dell’ex sindaco è avvenuto durante una discussione sul contratto per i dipendenti del Comparto Unico: Carli, usando la frase incriminata, stigmatizzava il trionfalismo dell’assessore regionale, Pierpaolo Roberti, rincarando la dose con un «lui firma i contratti e i Comuni si devono impegnare per trovare le risorse».


LE SCUSE
«Chiediamo la censura del comportamento del consigliere Andrea Carli per il linguaggio usato, contenente un lessico omofobo e dei termini dispregiativi, ribadendo l’incompatibilità di tali dichiarazioni con la figura istituzionale del consigliere comunale», si legge nel documento protocollato ieri mattina in municipio. In attesa di capire cosa succederà nella prima riunione utile del Consiglio - che sarà convocata con ogni probabilità in settembre - non si è fatta attendere la replica del diretto interessato. «Le scuse sono d’obbligo - è il suo esordio -: credo di aver dimostrato, in tutta la mia esistenza, e nel corso dei miei mandati amministrativi, quanto contino la parità di diritti e la dignità di ciascuna persona. È chiaro che la locuzione che ho usato è fuori luogo sempre e tanto più nel corso di una seduta pubblica. Non ho giustificazioni, ma ripeto, per me parla una vita spesa concretamente al servizio della causa: penso sia la migliore spiegazione del mio pensiero».


IL CONTRATTACCO


Terminata la fase difensiva, l’ex sindaco è però passato al contrattacco: «Mi scuso se ho in qualche modo toccato la notoria sensibilità rispetto ai diritti umani che il gruppo consigliare di Fratelli d’Italia conserva nei confronti della comunità gay - ha affermato il consigliere comunale e regionale -. Detto questo, ancora una volta, in totale assenza di argomenti, ci si attacca a un cavillo, a una citazione goffa e rozza, per evitare di affrontare la sostanza delle cose. Io sostenevo che la Regione, nonostante un miliardo e 80 milioni a disposizione, non ha trovato le risorse per sostenere i Comuni. Con il paradosso che, per il Comune di Maniago, su 85mila euro di sacrosanto aumento salariale per i dipendenti, ne retrocede solo 14mila. Poi arriverà il giorno in cui gli enti locali, senza personale, le opere per le quali ricevono contributi non riusciranno a realizzarle. Per la cronaca, il gruppo di minoranza ha approvato il nostro assestamento: non avendo trovato elementi economici, si sono attaccati al mio scivolone lessicale».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino