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PADOVA - È suonata la campanella per l’Istituto di alta formazione artistica e musicale “Cesare Pollini”. Chissà se a chiamarlo così, secondo la dicitura ministeriale, acquisterà più valore la notizia che il Conservatorio sta per voltare pagina. Dopo decenni di proteste di docenti e studenti costretti in un palazzo fatiscente, a rischio sismico, con i buchi sul pavimento e crepe alle pareti, stanno per partire i lavori che rivoluzioneranno la scuola. Intesa Sanpaolo che ha deciso di mettere a disposizione un’ala di palazzo Foscarini che confina muro a muro con l’immobile comunale di via Eremitani, ha depositato al settore Edilizia privata il progetto per la ristrutturazione. La conferenza dei servizi che dovrà dare il via libera si chiuderà a fine mese e dunque entro la fine di settembre partiranno i lavori che permetteranno di inserire una trentina di aule nel palazzo che conteneva l’ex esattoria della Cassa di Risparmio. Alla fine dell’intervento quella parte dell’edificio sarà data in comodato gratuito al Conservatorio.
L’intervento sulla sede
Ma la notizia è duplice. Anche il Comune si è mosso ed è stato ultimato il progetto esecutivo affidato allo studio Carli che sarà validato entro la fine del mese. Poi si farà la gara d’appalto per i lavori. In questo momento l’Istituto è impegnato nella preparazione di bandi insieme al Comune. E se tutto va bene all’inizio dell’anno prossimo comincerà la ristrutturazione. Ci vorranno almeno due anni. Tempo nel quale i 700 studenti e i loro insegnanti saranno ospitati all’istituto Clair a Tencarola, attualmente vuoto. L’importo del cantiere attualmente è di 3,6 milioni di euro a cura del Conservatorio, con contributo ministeriale di 1 milione e 1,8 milioni da Intesa.
L’allargamento
Le procedure sono estremamente più semplici per l’intervento di Intesa su palazzo Foscarini dal momento che può scegliere liberamente le imprese. L’istituto bancario vuole ristrutturare interamente il palazzo, dunque compresa la parte che cederà al Conservatorio. Nel 1968 l’edificio venne rifatto completamente e la Cassa di Risparmio ne fece la sede della sua esattoria. Ora è chiuso. Ma proprio in un’ala di 2.400 metri quadrati, tempo due anni troveranno posto aule studio e sale prova. Progetto e intervento sull’ala del Conservatorio sono a carico della banca. Gli altri due terzi della superficie ospiteranno uffici dedicati a compiti specifici: spesa totale sopra i 4 milioni. Il Conservatorio pagherà 89mila euro l’anno di affitto, sostenibili secondo il piano economico redatto dal cda.
Il Gazzettino