Conosceva il suo assassino, colpito da un bastone o una spranga

Conosceva il suo assassino, colpito da un bastone o una spranga
MIRANO - È caccia all'arma del delitto. Carabinieri e vigili del fuoco ieri hanno scandagliato il tratto di fiume Tergola a Pionca di Vigonza, dove è stato...

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MIRANO - È caccia all'arma del delitto. Carabinieri e vigili del fuoco ieri hanno scandagliato il tratto di fiume Tergola a Pionca di Vigonza, dove è stato pestato a sangue Matteo Venturini di 38 anni. Deceduto poi, la notte di venerdì alle 2.30, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile di Padova.

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Roberto D'Angelo, stanno cercando un oggetto contundente usato dall'assassino per fracassare la testa al 38enne, domiciliato al campo nomadi di Santa Maria di Sala. Secondo una prima ricostruzione dei fatti potrebbe trattarsi di un bastone o di una spranga. L'autopsia sul corpo di Venturini, eseguita nel primo pomeriggio di sabato dal medico legale Barbara Bonvicini, ha portato alla luce una profonda ferita sulla tempia sinistra rimediata dal trentottenne di Mirano. Un colpo che gli ha procurato una lenta emorragia cerebrale, che secondo gli inquirenti lo ha portato alla morte. Quando è stato soccorso Venturini era già quasi in coma, medici e carabinieri lo hanno trovato in stato confusionale.
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Il Gazzettino