PADOVA - Le tre Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso si avviano ad occupare i primissimi posti della classifica nazionale per valore di produttività delle aziende...
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Il percorso è nato due anni fa, con il primo accordo tra Padova e Vicenza che ha portato all'integrazione dei servizi relativi ai settori ambiente e internazionalizzazione, e proseguito nel 2013 con l'allargamento a Treviso e l'integrazione del servizio relativo al credito. L'obiettivo dell'operazione è quello di facilitare il più possibile gli associati, semplificando l'accesso a servizi sempre più specializzati. Per Massimo Pavin, presidente uscente che si avvicina a lasciare il passo al suo successore designato, Massimo Finco, nell'ambito dell'assemblea in programma per il 12 febbraio, l'accordo sottoscritto ieri è motivo d'orgoglio: «Sono fiero di chiudere la mia presidenza con questa sottoscrizione - ha dichiarato ieri subito dopo aver apposto la propria firma sul documento insieme ai presidenti di Vicenza e Treviso, Giuseppe Zigliotto e Maria Cristina Piovesana - Si tratta di un accordo nato per la necessità di rispondere alla velocità dei cambiamenti in atto a livello globale.
Le nostre sono associazioni in salute che collaborano per aggiungere un servizio agli associati, e non per far quadrare i conti». Tecnicamente, le direzioni delle tre territoriali si sono date 90 giorni di tempo perchè l'accordo diventi operativo a tutti gli effetti. A chi si chiede quali vantaggi potrebbero arrivare da questi accordi risponde Anna Maria Piovesana: «Oltre a rappresentare un vantaggio per gli associati che faranno riferimento a servizi unici e altamente specializzati, si potrà ragionare su grandi numeri anche nello stringere collaborazioni con enti, istituzioni o banche».
L'accordo potrebbe essere considerato come un primo passo verso la costituzione, in futuro, di un'unica Confindustria regionale, ma i tempi non sembrano ancora maturi, fermo restando che le tre associazioni si dichiarano pronte ad accogliere altre territoriali: «La fusione in un'unica associazione regionale sarebbe possibile solo nel momento in cui il Governo decidesse di portare a termine un vero riordino dell'amministrazione pubblica, andando oltre le province - ha commentato Giuseppe Zigliotto - Intanto pensiamo a dare un primo vero segnale importante». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino