Rissa a sprangate, dietro la spedizione punitiva di Conegliano c'è una ragazza contesa Video

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CONEGLIANO (TREVISO) - Dietro la spedizione punitiva di piazza Cima ci sarebbero motivi passionali: il regolamento di conti sarebbe scattato per una ragazza contesa. Una circostanza emersa dopo il raid di domenica pomeriggio in pieno centro a Conegliano quando tre giovani di origini macedoni di 18, 19 e 24, (più un quarto amico, rimasto incolume) sono stati assaliti da un gruppo di 10 - 12 persone armati di mazze e bastoni mentre si trovavano seduti al Caffè al Teatro. Una scena da brividi, alla quale hanno assistito inermi decine di testimoni, con tavolini e sedie volate per aria sotto la furia dei colpi assestati dagli aggressori, tutti giovani sotto i trent'anni originari dell'Est Europa.

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LE INDAGINI
Due di loro sarebbero già stati individuati e altri 5 sono in via di identificazione ma gli agenti della squadra mobile e del Commissariato di Conegliano stanno lavorando per dare un nome e un volto a tutti coloro che si sono resi responsabili dell'agguato, non certo improvvisato ma, considerato che il gruppo si era procurato tondini, spranghe e bastoni, precedentemente pianificato e programmato. Il sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà ha già aperto un fascicolo per lesioni aggravate mentre per domani è stato convocato in Prefettura un tavolo urgente sulla sicurezza per affrontare il caso Conegliano.

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LE VITTIME


I tre giovani macedoni rimaste vittime del raid sono stati dimessi dall'ospedale di Conegliano, dov'erano stati accompagnati per diverse ferite lacerocontuse alla testa e alle braccia. Ibraim A., 24 anni, il cugino Ediin A., 18, e il 19enne Bilal I. hanno riportato 12 giorni di prognosi ciascuno. Sono già stati sentiti dagli agenti del Commissariato di Conegliano, guidati dal dirigente Vincenzo Zonno, ai quali sono stati forniti alcuni elementi utili all'identificazione degli aggressori saliti in piazza Cima dalla scalinata di via XX Settembre e avvicinatisi ai tavolini del bar in squadriglia prima di scagliarsi contro i tre macedoni. Un minuto di violenza e follia sotto gli occhi esterrefatti dei presenti mentre le vittime cercavano di difendersi e farsi scudo dai colpi sferrati dal branco, subito dopo allontanatosi dalla piazza noncurante di chi riprendeva l'intera scena. Quei video, assieme alle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in centro, saranno fondamentali per identificare i responsabili del regolamento di conti senza precedenti per modalità e violenza.

 

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Il Gazzettino