Conegliano. Ucciso dal male in appena due mesi: addio al negoziante Stefano Pavan

Stefano Pavan, il negoziante 61enne morto per una male incurabile in appena due mesi
CONEGLIANO - Il male lo ha stroncato in nemmeno due mesi. Lui, Stefano Pavan, 61 anni, originario di Sacile, ma residente dagli anni ‘90 a Conegliano è morto ieri....

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CONEGLIANO - Il male lo ha stroncato in nemmeno due mesi. Lui, Stefano Pavan, 61 anni, originario di Sacile, ma residente dagli anni ‘90 a Conegliano è morto ieri. Era un vulcano. Di idee imprenditoriali, in quanto aveva aperto numerosi negozi tra Conegliano, Oderzo, Sacile, San Donà. E di voglia di vivere. Era amante del tennis, sport che giocava immancabilmente ogni giorno, sole o pioggia. Non si lasciava scappare nemmeno giornate intere alla scoperta delle sue amate montagne. Poi, un posto speciale, lo riservava alla famiglia, la moglie Susy, il figlio 17enne Tommaso e il fratello Alessandro.


CHI ERA

A Conegliano lo conoscevano un po’ tutti, pur non avendo mai ricoperto incarichi o ruoli pubblici. La sua energia era contagiosa. Aveva cominciato la sfida con un negozio di scarpe, proprio all’inizio degli anni ‘90, nel centro di Conegliano. Si chiamava “Clan” ed era diventato un negozio di tendenza. Nel tempo, aveva coniugato le scarpe all’abbigliamento, aprendo altri negozi, non soltanto a Conegliano dove pure ne aveva due, uno in viale Carducci, un altro in via Cavour che aveva chiuso per accorparlo a quello in Corso Emanuele. Da un paio di anni si era buttato nell’avventura del franchising e aveva aperto una serie di store di intimo Benetton tra Conegliano, Sacile e Oderzo. Un nuovo negozio l’avrebbe aperto, a giorni, a San Donà. Quando aveva scoperto la malattia, aveva deciso di andare avanti ugualmente. Lo aveva confidato al suo vicino, nonchè amico, Bruno De Rossi, titolare di Calzedonia. «Il tumore sembrava una cosa risolvibile. Ma la scoperta del male lo aveva fatto diventare più riflessivo. Mi diceva che doveva capire come gestire tutto e che le sue priorità erano cambiate» racconta De Rossi che è praticamente cresciuto insieme a Stefano. Tutti e due di Sacile, tutti e due impegnati con la moda e negozi dove proporre abbigliamento e intimo di tendenza. «Quando eravamo ragazzi, in tempo di austerity, pattinavamo nelle strade senza auto. Lo ricordavamo ancora e ridevamo insieme».


IL RICORDO

Il sindaco Fabio Chies: «Perdiamo un punto di riferimento per la città. Era molto conosciuto in città e tra l’altro gestiva più attività commerciali. Dispiace per la velocità della malattia e faccio le condoglianze di tutta l’amministrazione alla famiglia». L’assessore Claudia Brugioni ha postato su Facebook il suo addio: «Ci sono persone che incontri per caso, conosci pian piano ed impari ad apprezzare con il tempo. Sono quelle persone positive, propositive, prive di retro pensieri e di cattiverie che sanno darti la forza di andare avanti sempre. Sono persone che si distinguono in questo mondo difficile, fatto di ipocrisie, personalismi e volontà spesso distruttive. Sono persone che ti lasciano improvvisamente, ma che hai avuto il privilegio di incontrare e conoscere».


Il funerale sarà celebrato nel Duomo di Sacile lunedì alle 15 e poi la salma sarà cremata. La veglia di preghiera stasera, alle 18, sempre in Duomo a Sacile. La famiglia chiede opere di bene e non fiori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino