Bloccato nell'ascensore "bollente" si salva grazie alla meditazione

Bloccato nell'ascensore "bollente" si salva grazie alla meditazione
CONEGLIANO - «Prigioniero» nell'ascensore per 80 minuti di un torrido pomeriggio, resiste fino all'arrivo dei tecnici grazie alla meditazione e...

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CONEGLIANO - «Prigioniero» nell'ascensore per 80 minuti di un torrido pomeriggio, resiste fino all'arrivo dei tecnici grazie alla meditazione e all'allenamento podistico. Ha passato quello che si dice un brutto quarto d'ora, durato in realtà un'ora e venti minuti, Alberto Rosa, 35enne coneglianese che lavora a Parma dove collabora con un gruppo bancario internazionale per il quale si occupa di conformità normativa e antiriciclaggio.

Nel tempo libero, Rosa si dedica alle collaborazioni giornalistiche (da anni racconta la pallavolo femminile sulla Gazzetta dello Sport), alla scrittura e alla sua grande passione: il podismo, che pratica al punto da avere corso maratone.
Lunedì Rosa, che rincasava dopo il lavoro, ha preso l'ascensore che, intorno alle 17.50, si è bloccato tra il terzo e il quarto piano. Il 35enne ha pensato a un problema passeggero, ma dopo una decina di minuti ha deciso di telefonare al servizio di manutenzione poiché la piccola cabina (contiene non più di tre persone) non andava né su né giù. Ottenute le rassicurazioni sull'arrivo dei tecnici (il blocco è stato causato da un braccio meccanico incastrato che impediva alla cabina di salire o scendere), Rosa ha dovuto gestirsi sapendo che avrebbe dovuto passare lunghi minuti in un vano molto piccolo e senza finestre, nel quale la temperatura stava salendo a livelli insopportabili (all'esterno c'erano 35 gradi). Solo alle 19.10 la cabina è scesa e Rosa ha potuto raggiungere casa per la meritata doccia.
Il giovane ha voluto condividere via smartphone con gli amici la disavventura. In molti gli hanno chiesto come abbia potuto sopportare un disagio così lungo con una calma olimpica: «Quando ho capito cosa mi aspettava - spiega lui - mi sono concentrato automaticamente sulla gestione del respiro, mettendo a frutto quanto ho imparato con la meditazione e l'allenamento alla corsa, sia pure in una situazione che meno "dinamica" non avrei potuto immaginare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino