​Urla e insulti contro i medici poi devasta il pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano

Urla e insulti contro i medici poi devasta il pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano
CONEGLIANO (TREVISO) - Una notte di paura al pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano. Con urla e accuse indirizzate a medici e infermieri, che si trovano ad operare sempre...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Una notte di paura al pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano. Con urla e accuse indirizzate a medici e infermieri, che si trovano ad operare sempre in prima linea. Al culmine di un accesso di rabbia l'uomo, un ghanese 26enne, si è appeso ad una porta scorrevole che divide la sala d'attesa del triage dagli ambulatori ed è riuscito a scardinarla. È stato fermato dagli agenti della Volante, chiamati dal personale sanitario barricatosi dentro gli ambulatori. E, successivamente, l'agente del posto di polizia presente in ospedale, con l'ausilio dei colleghi del commissariato, guidato dal commissario Vincenzo Zonno, gli hanno elevato una sanzione salata.

Il ghanese dovrà pagare mille euro per le ingiurie indirizzate al personale sanitario. Non è stato contestato il danneggiamento perché la porta divelta è stata rimessa a posto. È la prima volta che, a Conelgiano, viene comminata una sanzione sulla base della recente legge numero 113, del 14 agosto del 2020, che mira a rafforzare la tutela della sicurezza degli esercenti di professioni sanitarie e socio-sanitarie. Un segnale preciso a quanti entrano in ospedale pensando, forse, di essere a casa propria e si lasciano andare a comportamenti inurbani. Ecco, Da oggi in poi tutti i trasgressori oltre a un probabile procedimento penale dovranno fare i conti con il proprio portafogli. La legge prevede, infatti, la possibilità di comminare sanzioni che vanno da 500 a 5mila euro a chi commette reati all'interno do un ospedale nei confronti di medici, infermieri e personale ausiliario.


I FATTI
È stato il caso che si è verificato domenica 25 febbraio, alle 23,45, nel pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano. Nonostante la giornata festiva e l'orario notturno, il pronto soccorso era pieno di pazienti in attesa. A tarda ora si è presentato il 26enne ghanese che accompagnava la sorella. L'uomo, regolare in Italia, dipendente di un'azienda del territorio, risiede a Conegliano. In accettazione ha raccontato che la parente era rimasta vittima di un incidente domestico e si era rotta un dente. Chiedeva, quindi, che venisse visitata immediatamente. Il "suo" immediatamente non corrisponde, però, ai tempi di attesa fisiologici di un pronto soccorso strapieno.


Passate così alcune decine di minuti ha cominciato a inveire contro i medici e gli infermieri che uscivano dagli ambulatori. Insulti verbali che sono diventate vere e proprie urla. Toni di minaccia condite da spintoni agli infermieri intimoriti da quell'uomo che aveva un fare sempre più minaccioso. La stessa donna, a un certo punto, ha cominciato a scusarsi con il personale sanitario. Ma il 26enne aveva perso le staffe. Un comportamento inaccettabile, sanzionato da una multa di mille euro. Se il personale sanitario deciderà di presentare querela per l'uomo potrebbe aprirsi anche un fronte penale.


L'ARRESTO


Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato hanno individuato e arrestato un albanese 29enne che era stato condannato in via definitiva dal tribunale di Pordenone alla pena di 1 mese per appropriazione indebita. Il giovane era all'hotel Parè di Conegliano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino