Nepal dopo l'Islanda, l'esploratore che sfida le montagne in solitaria

Mattia Vettorello
CONEGLIANO - «Voglio dare voce ai nepalesi e imparare dalle loro storie». Curiosità, umiltà, voglia di mettersi in gioco e di vivere un altro capitolo...

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CONEGLIANO - «Voglio dare voce ai nepalesi e imparare dalle loro storie». Curiosità, umiltà, voglia di mettersi in gioco e di vivere un altro capitolo della sua esistenza («la vita non è altro se non esperienze» dice) sono gli elementi alla base di «Nepal16», la nuova spedizione del giovane esploratore introspettivo Mattia Vettorello, che l'anno scorso ha fatto sentire Conegliano vicinissima all'Islanda, da lui esplorata in lungo e in largo.


Domenica Mattia partirà per il Nepal, un Paese quasi mitologico che purtroppo ancora patisce le conseguenze di due fortissimi terremoti avvenuti più o meno un anno fa. E così l'avventura in solitaria diventerà, almeno per un pò, anche missione solidale. «Dopo avere visitato l'Islanda, voglio ora documentare ed esplorare il Nepal in vecchio stile, cioè con una cartina in mano e un satellitare, costruendomi di giorno in giorno il percorso da compiere. Non mi interessa stabilire record: partirò zaino in spalla da Katmandu - spiega Vettorello - cercando di raggiungere la zona più devastata dal sisma, Langtang. Porterò cibo, elettricità, acqua e altri strumenti essenziali in caso di imprevisti. Il mio impegno sarà di documentare la situazione e passare del tempo con gli abitanti durante le mie permanenze nei villaggi in cui mi imbatterò».

Da Langtang, Vettorello raggiungerà Rajban, remoto villaggio sulle colline di Shaktikhor nel sud del Paese dove per una decina di giorni aiuterà in prima persona a costruire una scuola che sta prendendo vita anche grazie all'associazione Finale For Nepal, con la quale il coneglianese collabora per questo progetto.
Per un esploratore quali differenze ci sono tra Islanda e Nepal? «Credo che il Paese europeo sia meno difficile da affrontare: in entrambi devo fare i conti con freddo e altitudine, ma l'Islanda è più un altipiano mentre il Nepal ha dislivelli più impegnativi, con vallate in mezzo alle montagne. Una conformazione orografica che mi rallenterà, anche se il mio percorso sarà più breve rispetto alla precedente spedizione». Per non dovere combattere con la fretta, che spesso è cattiva consigliera, Mattia si è preso quasi due mesi di tempo: il termine della spedizione è fissato al 22 giugno. E il viaggio sarà «in solitaria» solo sulla carta: «Voglio capire e raccontare come le persone hanno affrontato questi due terremoti, come stanno ritornando a vivere e ricostruendo una nazione dalle rovine».

Molti gli sponsor che affiancheranno Vettorello nel viaggio. Gli aggiornamenti saranno pubblicati su www.frostscape.com e sui social collegati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino