TREVISO - Sfidavano i professori con atteggiamenti da bulli, li prendevano in giro e ultimamente erano arrivati addirittura a schernirne uno facendo il verso di alcuni animali....
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Niente note o rapporti: la scuola enologica ha pensato che fosse molto più utile spedirli a fare lavori socialmente utili all'interno della Casa di riposo Fenzi, sempre a Conegliano.
Visto il comportamento irrispettoso e a tratti umiliante tenuto nei confronti degli insegnanti, il 6 in condotta non glielo toglierebbe nessuno. E questo a giugno prefigura una sola conclusione: la bocciatura. Ma il consiglio dei docenti ha scelto di dare loro un'altra possibilità. Stavolta non tra i banchi della scuola, ma nella Casa di riposo della città. Qui, se si comporteranno bene assistendo gli anziani e seguendo le indicazioni del personale, potranno recuperare un paio di voti fino a risalire all'8 in condotta. Minimo sindacale per chiunque voglia puntare alla promozione.
Piuttosto che affibbiare una punizione fine a se stessa, hanno pensato al Cerletti, meglio attivare un percorso educativo. Una scelta decisamente rara. E soprattutto non prevista. Tanto che per procedere, la scuola ha dovuto chiedere il consenso ai genitori. Ma nessuno ha sollevato problemi. Anzi. A differenza di quanto è accaduto in altri istituti, le famiglie si sono subito dette d'accordo con la punizione dal risvolto educativo. Così da domani e per tutta la prossima settimana i ragazzi, divisi in gruppi di quattro, andranno ogni giorno a prestare servizio nella struttura di viale Spellanzon.
Accompagnati dagli operatori della Fenzi, assisteranno gli anziani facendo loro compagnia e impegnandosi se necessario nelle pulizie o in altre piccole mansioni. Non è la prima volta che il Cerletti decide punizioni educative. Due anni fa una quarta era stata mandata a lavorare per una settimana nell'azienda agraria dell'istituto. Qual era stata all’epoca la colpa dei ragazzi? Aver organizzato nello spogliatoio un Harlem shake, un ballo di gruppo, registrandolo con un telefonino e caricando poi il video su YouTube, in barba all'insegnante che li stava aspettando in palestra. Mai si era arrivati a spedire una classe in blocco in casa di riposo. A quanto pare, però, i lavori socialmente utili funzionano molto meglio delle sospensioni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino