Di Gaspero inizia la corsa: «Giovani e lavoro le priorità»

LA CANDIDATA Francesca Di Gaspero
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CONEGLIANO Con il garbo e la signorilità che la contraddistinguono e senza fare polemiche politiche, Francesca Di Gaspero, candidata sindaco di Noi per Conegliano, come da noi anticipato la scorsa settimana, raccoglie senza simboli di partito gruppi di centrosinistra e civici, che si proporranno con tre liste alle prossime elezioni amministrative, è uscita allo scoperto. «Sono cresciuta in una famiglia molto unita. Ho vissuto in diversi quartieri: Cavallino, zona Ospedale e Monticella. Dopo la maturità classica al Liceo Marconi, ho frequentato la facoltà di scienze politiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e lì ho iniziato a lavorare diventando un esperto di comunicazione pubblica e istituzionale. Dopo quasi 18 anni, in cui non ho mai tagliato i ponti con la mia città, sono ritornata definitivamente a casa, a Conegliano, per crescere con Andrea i nostri due bambini. Il mio lavoro ora riesco a svolgerlo principalmente da remoto, con il computer e il telefono».

LE INTENZIONI

Ha detto: «Sarò un sindaco porta a porta, di tutti i quartieri e a tempo pieno, perché questa è la politica che ho imparato a fare e quella necessaria per ripartire dopo il Covid. Porterò con me l’esperienza che ho maturato in questi anni in regione Lombardia, affinché Conegliano torni ad essere, come era, una grande comunità». Ed ha aggiunto: «Voglio ascoltare le persone, i loro problemi e affrontarli al loro fianco e non contro di loro, come troppo spesso abbiamo visto. Il periodo di lockdown ha alimentato a acuito fragilità che prima erano solo nascoste. Abbiamo visto morire persone sole, abbandonate. Pensiamo che gli anziani siano la vera memoria storica. La nostra volontà, invece, è quella di attivare, come sperimentato in altre realtà, nuove forme di socialità e di sostegno per l’assistenza domiciliare».

GLI OBIETTIVI

Se sarà eletta, ha assicurato che il primo impegno è che la sua amministrazione «sarà sempre presente ogni giorno, anche dei momenti di difficoltà». Anzitutto «al fianco dei giovani, che non saranno più abbandonati a loro stessi, offrendo loro possibilità e alternative, prendendo per esempio per le attività sportive anche a quelle discipline più nuove e ad un’offerta culturale rinnovata e degna della nostra città, pensando anche ad un coinvolgimento degli istituti superiori per programmare assieme alle giovani generazioni la Conegliano futura». Ma sarà anche «al fianco delle attività imprenditoriali per studiare insieme forme nuove di sostegno e nuove modalità per facilitarne l’avviamento sia nella parte centrale della città che sta vivendo una forte desertificazione commerciale, ma anche in altri quartieri». Lo sarà pure «delle donne, che scelgano o meno di avere dei figli, garantendo loro quei servizi che permettano di trovare una conciliazione tra vita familiare e lavorativa». Non da ultimo il verde. «Bisogna favorire la presenza di aree verdi, spazi esterni da utilizzare, da vivere anche per le attività economiche». La sintesi è che insieme «Possiamo dare il via a una nuova stagione di sviluppo che metta alle spalle questa lunga crisi, perché Conegliano può tornare ad essere la Perla del Veneto. Solo così si riuscirà a combattere il degrado e attirare investitori che preferiscono investire o acquistare la propria casa nei comuni limitrofi dove si offrono servizi migliori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Gazzettino