La Provincia dice no al condono delle multe: «Non è etico verso chi ha pagato»

La polizia provinciale di Rovigo è attiva su vari fronti a cominciare da caccia e pesca
ROVIGO - Il consiglio provinciale ha detto un secco no al condono sulle multe previsto dalla legge finanziaria 2023. Il voto dei consiglieri presenti in aula a Palazzo Celio...

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ROVIGO - Il consiglio provinciale ha detto un secco no al condono sulle multe previsto dalla legge finanziaria 2023. Il voto dei consiglieri presenti in aula a Palazzo Celio è stato unanime e in particolare, è stato il consigliere Giovanni Rossi a mettere in evidenza come l’eventuale stralcio sarebbe un’operazione poco equa nei confronti di chi, invece, ha pagato. D’altra parte l’amministrazione provinciale ha nulla da rimetterci nel cercare di recuperare quelle risorse e visto che le casse delle Provincie non godono di ottima salute, con i tagli subiti negli anni, ecco che opporsi allo stralcio è stata una decisione naturale.


Facendo un passo indietro, la questione è questa: la legge di bilancio prevede l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1. gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a mille euro. Inoltre, per gli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, cioè per i Comuni e le Province, per quanto riguarda le sanzioni per violazioni del Codice della strada e le altre sanzioni amministrative, lo stralcio si applica limitatamente agli interessi e non annulla le sanzioni e le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento. Agli enti locali come Comuni e Province, la stessa legge dà tempo fino al 31 gennaio per decidere se applicare o meno l’annullamento parziale, o stralcio, o condono, adottando uno specifico provvedimento. 

LA SCELTA
Provvedimento, appunto, approvato dal consiglio provinciale. «Il senso civico è l’insieme di comportamenti e atteggiamenti che attengono al rispetto degli altri e delle regole di vita in una comunità - ha esordito il consigliere Rossi rivolgendosi all’aula - non si può far credere che rispettare le regole o meno abbia la stessa valenza etica».
Approvati all’unanimità anche gli altri due punti all’ordine del giorno del consiglio: il primo dei due ha introdotto delle modifiche e degli aggiornamenti al “Regolamento per l’iscrizione ai ruoli dei conducenti di natanti in servizio di trasporto pubblico non di linea e di trasporto cose per conto di terzi” visto che come ha spiegato la dirigente Serenella Balbon, «l’ultima modifica risale agli anni Novanta. Sarà indetta una prova selettiva con 30 domande a risposta multipla e a chi supera la selezione, una volta approvati gli idonei, verrà consentita l’iscrizione al ruolo alla Camera di commercio di Venezia Rovigo per l’attività di conducente».

L’ultimo punto ha riguardato in modo diretto la figura del segretario generale di Palazzo Celio Gerlando Gibilaro. Il punto prevedeva l’approvazione dello schema di convenzione tra la Provincia e il Comune di Stanghella per l’esercizio in forma associata delle funzioni di segretario generale. Si è trattato, come ha spiegato il presidente Enrico Ferrarese, della «continuazione di quello che il segretario faceva “a scavalco”, portando avanti l’impegno con l’ente che seguiva prima di prendere l’impegno con la Provincia. Non perdiamo alcuna prestazione del segretario».
Sul punto Balbon ha chiarito che «la decorrenza è dalla data di assunzione del professionista presso la nostra segreteria fino al 31 dicembre 2025. Il trattamento economico grava per l’85% sulla Provincia e per il 15% su Stanghella».


Tutti favorevoli i consiglieri con la precisazione del consigliere Roberto Pizzoli: «Bene sia stato chiarito che si tratta di una sorta di continuità con quello che il segretario faceva già prima di entrare in Provincia perché a Rovigo, su 50 Comuni, ne abbiamo almeno una quindicina in difficoltà per la figura del segretario, mentre sembrava stessimo andando a soccorrere un Comune nel Padovano». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino