Treviso. Condominio da un anno senza acqua potabile, i residenti in rivolta: «Da quando abito qui ho mal di stomaco»

Condominio da un anno senza acqua potabile, i residenti in rivolta: «Da quando abito qui ho mal di stomaco»
TREVISO - Sono costretti a vivere ormai da un anno senza acqua potabile. Come se non bastasse, poi, quella che esce dai rubinetti non è mai fredda, ma per lo meno tiepida....

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TREVISO - Sono costretti a vivere ormai da un anno senza acqua potabile. Come se non bastasse, poi, quella che esce dai rubinetti non è mai fredda, ma per lo meno tiepida. È la paradossale situazione in cui si ritrovano le persone che abitano in un condominio composto da 9 appartamenti, costruito a poche centinaia di metri dalla chiesa di San Giuseppe. L’acqua che arriva negli alloggi puzza. Le analisi hanno confermato la presenza di batteri coliformi.

Condominio senza acqua potabile, i controlli

E negli ultimi giorni i residenti hanno chiesto aiuto sia al Comune che all’Usl della Marca. «Ho inviato le analisi anche al mio medico di famiglia - si legge in una segnalazione - da quando mi sono trasferito a Treviso sto soffrendo di sporadici mal di stomaco. Non vorrei ci fosse una correlazione. E ho chiesto di poter fare degli accertamenti». Nell’azienda sanitaria e nel settore Ambiente del municipio sono saltati sulla sedia. Si temeva che il problema potesse riguardare direttamente l’acquedotto. Sarebbe stata una vera e propria emergenza. Non a caso ci si è mossi subito dopo le prime segnalazioni. La settimana scorsa i tecnici inviati dal servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Usl hanno eseguito ulteriori prelievi, analizzati in modo urgente da Arpav, sia sull’acqua che esce dai rubinetti del condominio sia nell’ultimo tratto dell’acquedotto prima di entrare nella proprietà privata. E l’esito è stato netto. L’acquedotto è in regola: l’acqua rispetta tutti i parametri. Il problema sta nel condominio, nel senso che l’acqua risulta contaminata dopo essere passata nell’impianto idraulico della struttura. «Tutte le analisi eseguite lungo la rete di distribuzione sono risultate conformi ai limiti di legge - confermano da Ats, la società del ciclo idrico integrato - e tra ottobre e marzo non sono arrivate altre segnalazioni da parte di altri utenti residenti nell’area servita dal pozzo 18 (a San Giuseppe, ndr)». Dato che il problema riguarda l’area privata, l’Usl ha raccomandato al condominio di effettuare una disinfezione dell’impianto idraulico. Era già stato fatto un intervento di clorazione. Ora il suggerimento è di ripeterlo mantenendo il disinfettante dei tubi per 24 ore, facendo poi scorrere l’acqua per altre 18 ore. Quel che è certo è che i residenti sono esasperati. Più di qualcuno ha comperato casa accendendo un mutuo. Le risposte dall’impresa costruttrice sono arrivate in questi giorni: «La ditta specializzata nel trattamento acque si è resa disponibile per la giornata di lunedì 3 aprile dalla mattina fino a cessata esigenza. Ritengo che, a tutela della salute, non sia opportuno procrastinare l’intervento al primo sabato disponibile» ha fatto sapere l’amministratore del condominio. Nella speranza che venga affrontato anche il problema dell’acqua fredda. «La scorsa estate eravamo costretti a metterla in frigo prima di innaffiare le piante» allargano le braccia dal condominio. 

La mancanza di soluzioni

Anche su questo fronte non sembrano esserci soluzioni immediate. «È evidente che nel progetto sono state installate le colonne montanti di acqua fredda e calda che corrono in verticale lungo un cavedio comune, e lì avviene la cessione di calore -hanno fatto sapere dalla società che amministra il condominio- il problema non è risolvibile, solo contestabile». E a quanto pare per i residenti il prossimo passo sarà proprio quello della contestazione dei lavori attraverso le vie legali.

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Il Gazzettino