Lascia da mangiare per i passerotti sul terrazzo: tutti i condomini contro di lei

Lascia da mangiare per i passerotti sul terrazzo: tutti i condomini contro di lei
CONEGLIANO (TREVISO) - Amare gli animali e prendersene cura può diventare una colpa e quasi un reato in città, dove i volatili, piccoli e grandi che siano, sono...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Amare gli animali e prendersene cura può diventare una colpa e quasi un reato in città, dove i volatili, piccoli e grandi che siano, sono banditi per i problemi igienico-sanitari che possono provocare. Non solo i colombi che producono il guano, ma anche i merli e i passeri. Non si può dar loro da mangiare. Tuttavia la loro presenza rivela che fortunatamente, in un tessuto pur fortemente urbanizzato, esiste ancora un habitat naturale in cui possono vivere. La fauna non è costituita solo dai cani e dai gatti, per i quali ci sono delle associazioni che li tutelano con la massima determinazione, ma anche dai volatili i quali hanno pur loro diritto di esistere, ma di cui pochi si preoccupano. È il caso di C.F., che abita nel quartiere residenziale di Monticella, che era solita lasciare resti di pane e di altri cibi nel terrazzo del proprio appartamento, di cui i volatili possono nutrirsi. Ha ricevuto nei giorni scorsi, a mezzo posta, una lettera raccomandata di diffida dell'amministrazione del condomino in cui risiede, che le ha intimato di non continuare nella sua abitudine. È avvenuto dopo le proteste di alcuni inquilini del  condominio in cui risiede, che si erano sentiti disturbati dal fatto che il terrazzo fosse diventato un'attrazione mordi e fuggi per diverse specie di volatili, anche se poi la signora lo teneva sempre pulito e ordinato, per cui non si potevano creare situazioni di degrado o problemi di igiene. A dare fastidio, come succede spesso per questioni banali nella vita di condominio, era solo l'arrivo in quel terrazzo di uccelli di vario genere, che, dopo essersi nutriti di resti di cibo, si allontanavano. 

«Ho sempre agito in buonafede e credevo di non avere fatto sinora nulla di male, per cui mi sono sentita ferita, per l'affetto che provo per qualsiasi specie animale» ha confidato la donna.

IL REGOLAMENTOForse bastava una semplice telefonata, spiegandole che c'è un regolamento comunale che in questo caso si presta tuttavia a diverse interpretazioni. Il regolamento comunale per la tutela della salute pubblica, all'articolo 47, prescrive che è vietato alimentare piccioni e altri volatili nelle strade, piazze o altri luoghi pubblici o aperti al pubblico del centro abitato. Ma pure che tale divieto vige anche nelle aree private, quando si creino inconvenienti igienico-sanitari che interessino la comunità. Nel caso della signora che lascia resti di cibo per i volatili nel terrazzo del suo appartamento non è chiaro come il regolamento possa essere applicato.
Giampiero Maset  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino