Auto di servizio per motivi personali: condannato l'ex comandante dei Carabinieri

Raffaele Battipaglia
BIBIONE/PORDENONE All'epoca era il comandante della stazione dei carabinieri di Bibione, dove era arrivato dopo aver comandato la stazione di Jesolo. Fu segnalato alla Procura...

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BIBIONE/PORDENONE All'epoca era il comandante della stazione dei carabinieri di Bibione, dove era arrivato dopo aver comandato la stazione di Jesolo. Fu segnalato alla Procura di Pordenone perchè in più occasioni aveva utilizzato l'auto di servizio per raggiungere la famiglia a San Donà di Piave, quindi per esigenze personali. Raffaele Battipaglia, 57 anni, residente a Jesolo, è stato chiamato a difendersi dalle accuse di peculato d'uso, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa contestate dal procuratore Raffaele Tito. Il processo è stato discusso ieri nell'udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin con rito abbreviato, che ha consentito di abbattere la pena di un terzo. Il militare è stato condannato a 4 mesi e 10 giorni di reclusione (pena sospesa). 


Nella sua decisione il giudice, considerato il reato di falso il più grave tra quelli contestati, ha tenuto conto che l'amministrazione è stata risarcita nella misura di 350 euro. La vicenda risale al 2019. Tra l'8 luglio e il 2 agosto il luogotenente aveva utilizzato a più riprese la Fiat Punto di servizio per spostarsi da Bibione a San Donà, dal Comando Compagnia di Portogruaro a San Donà e in un'occasione per andare a Latisana. Si tratta di spostamenti che il Comando generale dell'Arma vieta, a eccezione di casi motivati da esigenze di prontezza d'impiego, reperibilità, mobilità o flessibilità di orario. Battipaglia nel redigere i documenti di impiego dei mezzi aveva attestato che l'auto di servizio era stata utilizzata solo nella giurisdizione della stazione di Bibione o del Comando di Portogruaro, inducendo in errore l'amministrazione dell'Arma. L'auto inquadrata lungo il tragitto da una telecamera di sicurezza, l'esame dei tabulati telefonici e alcune testimonianze hanno portato la Procura a indagare il comandante.
 

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Il Gazzettino