Condannato per stupro, arrestato nel Vicentino

Condannato per stupro, arrestato nel Vicentino
MESTRE È stato rintracciato e arrestato in provincia di Vicenza Patrick Bortuluzzi Bonora, nomade di Campalto, condannato a 4 anni e 1 mese per uno stupro di gruppo...

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MESTRE È stato rintracciato e arrestato in provincia di Vicenza Patrick Bortuluzzi Bonora, nomade di Campalto, condannato a 4 anni e 1 mese per uno stupro di gruppo avvenuto nell'agosto 2015 nel campo nomadi dove viveva. Di quella violenza sessuale Patrick Bortoluzzi Bonora, il cui processo è arrivato di fronte alla Corte di Cassazione per il capitolo finale, è l'unico a essere stato identificato. Vittima degli abusi, era stata una donna all'epoca trentenne scampata ai propri aguzzini grazie all'intervento di alcuni parenti.


Era il pieno pomeriggio di un giorno di fine di agosto del 2015 quando arriva alla centrale operativa della polizia una telefonata che implora aiuto. A parlare è una donna, dice di essere stata aggredita da tre ragazzi nella zona delle barene. Quando gli agenti arrivano a Campalto trovano la trentenne sotto choc. Sul corpo i segni inequivocabili del tentativo di violenza: la maglietta è strappata e sulle braccia e sul viso ha dei lividi riportati nella lotta furibonda ingaggiata per resistere ai suoi aguzzini. 


A cercare di abusare di lei, infatti, secondo i primi riscontri, sarebbero stati tre uomini, due stranieri e un italiano, che forse lei conosceva almeno di vista. L'avrebbero incontrata nei pressi dell'abitazione in cui la vittima vive con la famiglia. Un incontro all'apparenza casuale che poi però sarebbe degenerato quando, questa per lo meno sarebbe la versione fornita, la donna avrebbe rifiutato un rapporto sessuale con uno dei tre scatenando l'aggressione tanto inattesa quanto brutale. Come detto a strapparla dalle grinfie dei tre sarebbero stati dei congiunti che riconoscendo nelle urla disperate la sua voce, non hanno perso tempo correndo in suo soccorso. Quando hanno capito che di lì a poco sarebbe arrivato qualcuno, i tre avrebbero deciso di desistere, scappando appena in tempo, sottraendosi molto probabilmente a un sicuro linciaggio. La trentenne è stata quindi accompagnata all'ospedale dell'Angelo dove è stata visitata e medicata, con l'assistenza, come succede in casi del genere, di uno psicologo. Come detto è la polizia che si sta occupando delle indagini finalizzate a chiarire lo sfondo della vicenda allo scopo di stabilire la verità dei fatti e assicurare alla giustizia gli eventuali responsabili.


Poi le indagini che mettono la polizia sulle tracce del nomade di Campalto: viene processato e condannato, unico, per quello stupro di gruppo. Ieri l'arresto nel Vicentino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino