Concorso lampo per trovare prof di matematica e fisica: record di bocciati

Un concorso pubblico
PORDENONE - Molti laureati nelle discipline Stem, fisica, matematica, scienze, tecnologie informatiche preferiscono scegliere percorsi più remunerativi rispetto...

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PORDENONE - Molti laureati nelle discipline Stem, fisica, matematica, scienze, tecnologie informatiche preferiscono scegliere percorsi più remunerativi rispetto all'insegnamento. Dunque, a causa della difficoltà nel reperire professori, si è appena svolto un concorso ordinario lampo a crocette che prevede in seguito una prova orale. I risultati arrivati dall'Ufficio scolastico provinciale delineano una situazione che rispecchia l'andamento nazionale. Per matematica in regione sono stati ammessi all'orale 25 candidati su 75, in informatica 35 su 57. Il dato di informatica, più lusinghiero, si registra dopo lo stillicidio avvenuto nel concorso straordinario.


Dunque, mancheranno docenti di queste discipline già a settembre, a cui si sommano gli insegnanti delle altre materie. Un vero flop delle prove concorsuali che dovrebbe far riflettere i piani alti del ministero. Questa volta anche i giovani sono finiti nella tagliola.

«Temevo di non trovare i componenti delle commissioni giudicatrici disponibili ad impegnarsi nel mese di luglio - afferma Daniela Beltrame, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale - invece, la scuola è un mondo ricco di risorse professionali, capaci di sorprendere perché hanno a cuore il successo formativo dei ragazzi».
Gli unici ad averci guadagnato sono i commissari d'esame che, rispetto al solito, per lavorare a luglio e finire in tempo le operazioni hanno portato a casa - a seconda dei ruoli (presidenti, segretari, componenti per la lingua inglese, componenti e segretari delle sottocommissioni) - compensi maggiore rispetto all'ordinario, in alcuni casi più che doppio o triplo. Se la graduatoria finale verrà stilata entro il 31 luglio riceveranno il doppio.
«Le prove erano impegnative - esordisce Mario Bellomo, segretario provinciale della Flc-Cgil - il paradosso è che i docenti non ammessi andranno in cattedra comunque, perciò sarebbe opportuno avviare un percorso formativo nell'anno di prova con esame finale. Invece, all'interno della compagine governativa c'è una resistenza (M5S) a fare questo, dunque, come ogni settembre, ci sarà il caos».

«I dati che abbiamo davanti sono pesanti chiarisce Antonella Piccolo, segretaria provinciale della Cisl scuola ; gli insegnanti hanno avuto 15 giorni di tempo per prepararsi, altri ancora meno perché impegnati nell'esame di maturità; i tempi non erano adeguati per svolgere le prove, da qui i risultati negativi che dimostrano solamente che il sistema concorsuale va rivisto, perché conosciamo l'alta preparazione degli insegnanti».
Alcuni candidati sono stati costretti a rinunciare alla prova perché si sono presentati senza il certificato dell'avvenuto tampone, altri proprio non hanno avuto il tempo materiale per gestire quesiti complessi. Il paradosso che conferma che quella dei concorsi è diventata una lotteria, è quanto capitato a diversi insegnanti: alcuni passati al concorso straordinario sono stati bocciati allo Stem, ad altri è andata, fortunatamente in modo contrario.


Già in settimana emendamenti tampone potrebbero rivedere le sorti dei precari: quello a firma Mario Pittoni (Lega) porterebbe i docenti in cattedra il primo settembre, l'emendamento a prima firma Manuela Ghizzoni (Pd) decisamente più inclusivo, non risolverebbe la situazione di emergenza immediata con una prova di sbarramento in ingresso e assunzioni rimandate di un anno scolastico, mentre l'emendamento dei Fratelli d'Italia - afferma Marcello Pacifico, presidente di Anief - «eliminerebbe il vincolo del servizio per le assunzioni da prima fascia e autorizzerebbe quelle da seconda con un Tfa-Pas straordinario». Pare che il governo stia per buttare tutto all'aria con un proprio maxi-emendamento, chiedendo il voto di fiducia. Tutto questo mentre le famiglie chiedono continuità didattica e i docenti da otto anni aspettano percorsi abilitanti in Italia.
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Il Gazzettino