Concorso "pilotato"? No, tutti assolti i tre imputati tra cui il professor Bassetto

INDAGINI Seguite dai carabinieri del Nas e coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova
PADOVA - Il presunto scandalo alla Clinica di Chirurgia plastica dell’ospedale di Padova, si è risolto con una sentenza di assoluzione per i tre imputati. I giudici...

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PADOVA - Il presunto scandalo alla Clinica di Chirurgia plastica dell’ospedale di Padova, si è risolto con una sentenza di assoluzione per i tre imputati. I giudici del Tribunale collegiale, presieduti da Nicoletta De Nardus, non hanno sposato la ricostruzione dell’accusa rappresentata dal pubblico ministero Sergio Dini. Il pm per l’ex direttore della scuola di specializzazione di Chirurgia plastica dell’Università di Padova Franco Bassetto di 61 anni, originario di Ponte di Piave (Treviso) ha chiesto tre anni di reclusione per corruzione, stessa richiesta e stesso reato anche per l’imprenditore vicentino Diego Cappellina, 65 anni, di Dueville. Assoluzione invece per il medico specializzando Cesare Cappellina, 34 anni, e figlio dell’uomo d’affari. Ma dopo due ore di camera di consiglio, ieri all’ora di pranzo, il presidente del collegio ha letto la sentenza di assoluzione, perchè il fatto non sussiste, per tutti e tre gli imputati. 


LE REAZIONI
«È una vergogna» ha dichiarato il medico Gianluigi Lago, costituitosi parte civile con l’avvocato Michele Camolese, e presunta vittima di quel bando finito nel mirino dei carabinieri del Nas. Il dottore, insieme al suo legale, una volta lette le motivazioni della sentenza decideranno se ricorrere in Appello. Soddisfazione invece per il professor Bassetto, affiancato dall’avvocato Giovanni Caruso, che però non ha voluto commentare la sentenza. Così come padre e figlio Cappellina anche loro presenti in aula. La Procura invece, come il legale di parte civile, valuterà un ricorso in Appello dopo l’analisi delle motivazioni della sentenza. 


I FATTI
Secondo l’accusa i genitori che versavano l’obolo alla Scuola di specializzazione di Chirurgia plastica avevano il posto assicurato per il figlio, a prescindere da titoli, capacità e attitudini. Bastava versare un contributo alla Scuola per ottenere un posto aggiuntivo al concorso. Uno il bando finito nel mirino dei carabinieri del Nas. Per l’anno accademico 2012-13 la società Mair Research di Diego Cappellina avrebbe assicurato un finanziamento di 128 mila euro all’Università di Padova, con l’obiettivo di ottenere un posto in più al concorso, poi assegnato dalla commissione guidata da Bassetto al giovane medico Cesare Cappellina, figlio dell’imprenditore. Sempre secondo l’accusa, la commissione, dopo una prima prova pratica tenuta nel mese di luglio del 2013 in cui Cesare Cappellina non aveva ottenuto un punteggio tale da permettergli di vincere il concorso, avrebbe annullato la prova per ripeterla a settembre dove lo specializzando vicentino aveva invece vinto. 


Quindi, fino alla penultima udienza del processo i tre dovevano difendersi del reato di abuso d’ufficio in concorso. Ma durante la deposizione in aula del professor Bassetto, il pm Dini ha portato alla luce una serie di intercettazioni telefoniche dove il docente in più occasioni ha parlato al cellulare con l’imprenditore vicentino. E a questo punto il magistrato ha sottolineato come l’uomo d’affari di Dueville avrebbe dirottato pazienti a Bassetto per favorire il figlio, da qui il nuovo reato di corruzione. Ma alla fine è arrivata l’assoluzione. 

 

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Il Gazzettino