Come riqualificare l'ex-Seminario di San Massimo di Verona? Parte il concorso di idee, premi da 50mila euro

Come riqualificare l'ex-Seminario di San Massimo di Verona
VERONA - Un concorso di idee sull'area dell'ex-Seminario di San Massimo di Verona è stato promosso dalla Diocesi scaligera, con il sostegno della Fondazione San...

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VERONA - Un concorso di idee sull'area dell'ex-Seminario di San Massimo di Verona è stato promosso dalla Diocesi scaligera, con il sostegno della Fondazione San Zeno, ente non profit nato a Verona nel 1999 dalla volontà di Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia.

L'obiettivo del concorso è individuare un'idea che permetta di «contaminare» gli ambienti rispettandone il contesto, la vocazione sociale e collettiva, ricercare nuovi layout funzionali, che mantengano inalterata l'area della Chiesa. Il concorso parte domani fino al 27 marzo 2024 sul sito exseminariosanmassimo.org. Ai vincitori, individuati come primo, secondo e terzo selezionato, verrà attribuito un premio in denaro di 50mila euro.

Il desiderio è quello di rendere parte attiva la collettività su come si possa riqualificare - in questo e in altri casi - uno spazio al momento semiabbandonato. La Diocesi, proprietaria dell'area insieme al Seminario vescovile, si pone così in ascolto di proposte di riqualificazione e valorizzazione.

Il sito, delle dimensioni di circa 17 ettari, è collocato nel quadrante ovest della città, nei pressi del quartiere San Massimo, e presenta tre ali e un corpo centrale, originariamente pensati per ospitare le residenze dei seminaristi, le aule scolastiche, i laboratori didattici, gli spazi comuni, oltre che cucine, mense, macelleria, falegnameria e stamperia. Presente anche un teatro-auditorium interrato da oltre 700 posti, sormontato dalla Chiesa di San Giuseppe. Vi è anche un piccolo compendio di edifici rurali, utilizzati in passato per la coltivazione della campagna circostante.

Utilizzato a partire dal 1959, venne inaugurato il 6 giugno 1960 dal cardinale Giovanni Urbani, Patriarca di Venezia, e dal Vescovo di Verona Giuseppe Carraro. Nel corso degli anni Sessanta ha vissuto il momento di maggior sviluppo diventando residenza di oltre 700 persone. Sino ai primi anni Duemila ha anche ospitato i seminaristi della Diocesi di Verona con il convitto, i percorsi scolastici medio inferiori e medio superiori e i percorsi di studi propedeutici ad indirizzo teologico. Dagli anni Ottanta subisce un progressivo abbandono e viene, in parte, destinato ad altre funzioni. Recentemente l'ala nord, l'unica ristrutturata, ha ospitato vari servizi della Diocesi, il Centro Unitario per la formazione Missionaria della Cei e, durante l'emergenza pandemica, camere e spazi comuni per il personale sanitario dell'Azienda Ospedaliera scaligera. Attualmente ospita la sede del Centro Pastorale Adolescenti e Giovani, e un Centro di accoglienza per richiedenti asilo, gestito dalla Caritas.

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Il Gazzettino