Ombre sul concorso in Casa di riposo, scatta l'esposto in Procura

La residenza per anziani Riviera del Brenta-Dolo: un concorso pubblico si è concluso tra le polemiche
DOLO - Dubbi sul concorso in casa di riposo, scatta l’esposto alla Procura. A lamentare presunti trattamenti di favore per un candidato sono stati due partecipanti a un...

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DOLO - Dubbi sul concorso in casa di riposo, scatta l’esposto alla Procura. A lamentare presunti trattamenti di favore per un candidato sono stati due partecipanti a un bando per istruttore amministrativo alla residenza Riviera del Brenta di Dolo. Secondo i due sarebbe un caso simile a quello del concorso di Azienda Zero per tre posti da dirigente biologo nell’Oncoematologia pediatrica di Padova: anche in quel caso l’episodio era stato segnalato in Procura per la proiezione di un file con l’esercizio che doveva essere affrontato dai concorrenti del concorso e che era stato predisposto, come da firma in calce, da uno dei candidati che erano stati ammessi alla prova finale, un  biologo già è occupato nella stessa unità operativa. 


Michele Milan e Alice Zanon, questi i due candidati che hanno chiesto un intervento degli inquirenti sul caso di Dolo, hanno evidenziato come a questo concorso per istruttore amministrativo, per il quale hanno sottolineato di aver speso tempo e denaro per prepararsi adeguatamente, avevano trovato ambiguo, come si legge nella segnalazione «L’aver visto uno dei candidati (poi vincitore del concorso) svolgere la prova scritta nell’ufficio di destinazione del ruolo, ufficio peraltro contiguo alla sala riunioni in cui ci avete inizialmente portato, avendo già ben incollata sul muro la targa con il suo nome e cognome. A nostra richiesta di spiegazioni in merito, non ci è stata data risposta ma è stato sviato il discorso». 


TRASPARENZA


I due hanno anche ironicamente aggiunto: «Sarebbe però stato segnale di ulteriore trasparenza approfondire la questione, perché magari avrebbe sgomberato il dubbio relativo all’omonimia (perché in quell’ufficio effettivamente non c’era nessuno) il candidato avrebbe forse ammesso che, percependo già prima del concorso la sua superiorità nei nostri confronti, si era intrufolato di notte appendendo la targa, facendo peraltro risparmiare il costo della targa stessa». Amareggiata della vicenda, la presidente della Residenza rivierasca, Anna Maria Miraglia: «Non ho seguito di persona il concorso sia perché sono assente in questi giorni ma anche perché è compito di competenza della direttrice. Non l’ho sentita in questi di Feste ma ho la massima fiducia nei suoi confronti e sono certa che ha operato nel rispetto delle norme. Appena ci vedremo chiariremo l’accaduto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino