Concorso di bellezza su facebook: studente arrestato per pedofilia

Concorso di bellezza su facebook: studente arrestato per pedofilia
VENEZIA - È accusato di aver adescato su Facebook numerose ragazzine di età compresa tra 11 e 15 anni, inducendole ad inviargli fotografie spinte per poter...

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VENEZIA - È accusato di aver adescato su Facebook numerose ragazzine di età compresa tra 11 e 15 anni, inducendole ad inviargli fotografie spinte per poter partecipare ad un concorso di bellezza con ricchi premi. E quindi a postare le immagini sul social network, rendendole visibili a tutti, dopo essere riuscito a rubare le password personali delle minorenni. “Ragazze per concorsi”, “Taggo gente bellissima”, “La Sfida delle Foto”, “Giadaautoscatti concorsi”: erano questi i profili Facebook attraverso i quali uno studente ventitreenne della Facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova, contattava le minorenni su Facebook. 


Uno studente di informatica dell'Università di Padova, 23 anni, residente in Riviera del Brenta, è stato arrestato nei giorni scorsi dagli uomini della polizia postale che hanno avviato un'indagine su tutto il territorio nazionale, sulla base di decine di denunce presentate dai genitori di altrettante ragazzine. L'ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pm Elisabetta Spigarelli, si riferisce ad una decina di casi, per un totale di una cinquantina di capi d'imputazione, ma nel frattempo nuove denunce sono continuate ad arrivare sul tavolo degli investigatori: i casi potrebbero arrivare ad una cinquantina.

Ieri pomeriggio, il Tribunale del riesame di Venezia ha rigettato il ricorso presentato dal legale dell'indagato, l'avvocato Marco Locas, confermando la misura cautelare in carcere: il collegio presieduto da Alberta Beccaro, ha ritenuto sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza, sia il pericolo di reiterazione di episodi dello stesso tipo. Il giovane, A.Z., figlio di un militare della Guardia di Finanza, è stato perquisito più volte e in passato ha subìto una condanna in primo grado per detenzione di materiale pedopornografico, in un processo attualmente pendente in appello.

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Il Gazzettino