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PADOVA - Si aspettavano di dover affrontare un caso clinico, invece si sono trovati davanti un quiz a crocette. «Quel concorso presenta delle irregolarità: va sospeso, annullato e rifatto» chiedono da mesi 79 psicologi provenienti da tutta Italia che hanno avviato un’azione legale contro la Regione Veneto e Azienda Zero, l’ente che governa gli aspetti amministrativi delle Ulss. Dopo aver vinto al Tar hanno vinto anche al Consiglio di Stato. La sentenza dello scorso gennaio è stata pubblicata venerdì. Tutto ruota attorno al concorso per assumere a tempo indeterminato 47 “dirigenti psicologi” da destinare in tutte le aziende sanitarie del Veneto: 15 a Treviso, 9 a Rovigo, 6 a Padova e così via. Nel mirino è finita la prima prova di selezione, sostenuta lo scorso 1 giugno alla Fiera di Padova. I partecipanti erano 1.427, ma quelli che l’hanno superata sono stati solo 119 ovvero l’8%. La battaglia legale è stata avviata da una parte degli esclusi.
Le contestazioni
L’oggetto della contestazione sta anzitutto nella tipologia di prova proposta. Per i ricorrenti Azienda Zero «ha deciso di saltare la procedura facoltativa di preselezione, consistente in una prova a domande a risposta multipla, per svolgere direttamente la prima prova scritta.
Il Gazzettino