Concorso per psicologi, il Consiglio di Stato boccia il "quiz a crocette": 79 candidati in causa contro Azienda Zero

Azienda Zero
PADOVA - Si aspettavano di dover affrontare un caso clinico, invece si sono trovati davanti un quiz a crocette. «Quel concorso presenta delle irregolarità: va...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Si aspettavano di dover affrontare un caso clinico, invece si sono trovati davanti un quiz a crocette. «Quel concorso presenta delle irregolarità: va sospeso, annullato e rifatto» chiedono da mesi 79 psicologi provenienti da tutta Italia che hanno avviato un’azione legale contro la Regione Veneto e Azienda Zero, l’ente che governa gli aspetti amministrativi delle Ulss. Dopo aver vinto al Tar hanno vinto anche al Consiglio di Stato. La sentenza dello scorso gennaio è stata pubblicata venerdì. Tutto ruota attorno al concorso per assumere a tempo indeterminato 47 “dirigenti psicologi” da destinare in tutte le aziende sanitarie del Veneto: 15 a Treviso, 9 a Rovigo, 6 a Padova e così via. Nel mirino è finita la prima prova di selezione, sostenuta lo scorso 1 giugno alla Fiera di Padova. I partecipanti erano 1.427, ma quelli che l’hanno superata sono stati solo 119 ovvero l’8%. La battaglia legale è stata avviata da una parte degli esclusi. 

Le contestazioni

L’oggetto della contestazione sta anzitutto nella tipologia di prova proposta. Per i ricorrenti Azienda Zero «ha deciso di saltare la procedura facoltativa di preselezione, consistente in una prova a domande a risposta multipla, per svolgere direttamente la prima prova scritta. Una prova che avrebbe dovuto consistere nell’impostazione di un piano di lavoro su un caso psico-patologico presentato dalla Commissione. Al momento della lettura della prova, però, con grande stupore abbiamo appreso che consisteva solo in una serie di domande a risposta multipla». Gli psicologi non ci stanno: «Tutti i candidati avevano concentrato la preparazione per sostenere la tipologia di prova prevista». Nel ricorso c’è un altro motivo per cui gli psicologi protestano: «Un quesito con quattro opzioni di risposta tutte errate. Di tale refuso i concorrenti sono stati edotti dal Presidente di Commissione solo dopo 15 minuti». Il Tar aveva annullato la mancata ammissione degli psicologi ricorrenti alla successiva prova pratica, sostenendo poi che per la nuova prova non servirà cambiare la composizione della commissione come invece chiedevano gli appellanti. Il Consiglio di Stato ha confermato integralmente la sentenza del Tar: la prova scritta non doveva essere formulata con risposte a crocette. Ora la palla torna in mano ad Azienda Zero. «Stiamo valutando come dare attuazione alla sentenza» risponde il dg Roberto Toniolo.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino