PORTOGRUARO - La Guardia di Finanza di Portogruaro, in collaborazione con il Nucleo Speciale Beni e Servizi del Corpo - Sezione SIAC di Roma, ha concluso un’indagine nei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli approfondimenti investigativi, condotti su delega della Procura della Repubblica di Pordenone, hanno permesso di accertare che la società di e-commerce continuava ad essere esercitata dalla titolare, con l’ausilio di una collaboratrice, direttamente dalla propria abitazione. Nel corso dell’operazione denominata “fake jewelry”, che ha portato alla perquisizione dell’immobile di proprietà della rappresentante legale, veniva individuato, all’interno del locale di pertinenza adibito a garage, un vero e proprio laboratorio per la lavorazione artigianale dei gioielli sui quali veniva puntualmente apposto il marchio contraffatto a mezzo etichetta, ciondolo e simili, mentre, all’interno della stessa abitazione, veniva rinvenuto uno specifico vano adibito a studio televisivo, con tanto di attrezzature e telecamere professionali per la registrazione di vere e proprie televendite che finivano in rete sul citato sito youtube.
L’attività di polizia giudiziaria ha permesso di rinvenire, all’interno dei locali controllati, numerose etichette e articoli con gli emblemi del marchio Chanel contraffatti, nonché diversi accessori di abbigliamento, borse, orologi con custodia e garanzia, custodie vuote per gioielli e orologi, bracciali, anelli e collane tutti recanti il marchio contraffatto di note griffe quali Chanel, Louis Vuitton, Rolex, Cartier, Bulgari, Patek Philippe, Versace, Dolce&Gabbana, Dior ed Hermes. I finanzieri, oltre a sottoporre a vincolo giudiziario le etichette e gli accessori di abbigliamento così rinvenuti, acquisivano anche tutta la documentazione amministrativo-contabile riconducibile alla ditta controllata, la cui analisi permetteva di accertare l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi per gli anni d’imposta dal 2014 al 2019.
All’esito dell’attività di p.g., le due donne sono state segnalate all’A.G.
Il Gazzettino