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SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO - . Ben 11 stadi, 15 date di cui 10 sold out, il tour prodotto da Vivo Concerti è l'occasione per Ultimo di portare la propria musica in tutta la penisola. E ieri apertura col botto: in 30 mila sono entrati nello stadio di Bibione. Il concerto è iniziato con una intro strumentale che ha accolto il pubblico e un gioco di luci e led che hanno illuminato il palco a tempo di musica, mentre sui maxischermi apparivano immagini di stelle e pianeti. Sulle note iniziali di Buongiorno vita, brano che ha dato il via allo show, lentamente l'alba di un nuovo giorno sorge sul mondo. Il palco inizialmente vuoto e rimasto abitato solo dalla band e dalle vocalist fino alla seconda strofa della canzone, momento in cui Ultimo è salito dal right stage, circondato da calde luci arancioni.
È iniziata così la prima parte del live, Dove il mare finisce e Quei ragazzi che hanno seguito la prima canzone senza pause, per accogliere il pubblico in un tripudio di luci ed emozioni, con la batteria che dettava il ritmo serrato.
Nella seconda parte, Ultimo ha cantato le sue canzoni più amate e iconiche: Colpa delle favole, Rondini al guinzaglio, Fateme cantà, I tuoi particolari, Pianeti e Ti dedico il silenzio. A conclusione, si è spostati sul right stage, illuminato solamente dall'occhio di bue, mentre sui maxischermi una luna sovrastava lo stadio. Il cantautore ha interrotto la scaletta per parlare direttamente con il suo pubblico, soffermandosi su alcune tematiche importanti per lui come persona e artista: la ricerca di una passione, il saperla coltivare e alimentare anche quando le difficoltà sembrano allontanarci dai nostri sogni. Poi Ultimo si è seduto al pianoforte, aprendo il blocco con un assolo, avvolto dalle luci dei led incrociati e illuminato dall'occhio di bue. Un speciale con le canzoni più intime del suo repertorio: La stella più fragile dell'universo, Giusy (sul finale si aggiungono alla strumentale anche violino e violoncello), Farfalla bianca, Quel filo che ci unisce in mash-up con Tutto questo sei tu e 22 settembre.
Il Gazzettino