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VENEZIA - Un tradizionale appuntamento, per la prima volta andato sold out già a giugno. A conferma di come gli spettatori sentano il bisogno di ritornare a vivere il teatro, dopo una pandemia che ha costretto allo stop anche la musica. Il primo dell'anno torna a Venezia il "Concerto di Capodanno in Fenice", la cui seconda parte verrà trasmessa in diretta televisiva su Rai 1 a partire dalle 12.20, mentre in differita su Rai 5 alle 17.15. A dirigere la 21. edizione del prestigioso evento sarà il genovese Fabio Luisi, che guiderà l'orchestra e il coro del Teatro La Fenice quest'ultimo preparato da Alfonso Caiani oltre che i due solisti, il soprano Eleonora Buratto, tra i più acclamati nel mondo, e il tenore Fabio Sartori, nato a Treviso ed ex studente del Conservatorio "Benedetto Marcello" della città d'acqua, dove tornerà a settembre 2024 per rivestire i panni di Kalaf nella Turandot. «Il concerto di Capodanno permette di raggiungere un pubblico proveniente da ogni parte del mondo ha detto ieri il sovrintendente e direttore artistico de La Fenice, Fortunato Ortombina . I biglietti vengono venduti velocemente ogni volta. Siamo al termine di un anno in cui abbiamo svolto molteplici attività». Un 2023 nel corso del quale ha preso parte alla Prima del Teatro La Fenice anche il presidente Sergio Mattarella, «e mai un capo di Stato lo aveva fatto in precedenza per l'inaugurazione della Stagione».
BRAHMS
Il programma musicale sarà caratterizzato da due parti: una prima esclusivamente orchestrale, con l'esecuzione della Sinfonia n.2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms («un debutto per il concerto di Capodanno»), e una seconda dedicata al melodramma.
DEBUTTO
«Sono onorata di debuttare in questo luogo meraviglioso, nel quale spero di tornare presto», ha detto Eleonora Buratto, precisando come il suo repertorio sia legato al "bel canto". Al di là di Verdi, la seconda parte della scaletta offrirà una serie di brani che portano la firma di Puccini, Ponchielli (e non solo). Prenderà il via dal coro di Verdi tratto dai Due Foscari, ambientato a Venezia, "Alla gioia Tace il vento, è queta l'onda", con a seguire due pagine dalla Tosca. Poi ancora "Un bel dì vedremo" da Madama Butterfly e "Nessun dorma". «Fare bene la musica è un dovere ha continuato Ortombina . Bisogna renderla fruibile, portandola alla gente. Ringrazio tutti i lavoratori di questo teatro». «Durante il Covid ha evidenziato Luisi ci siamo resi conto di quanto ci mancasse il fatto di donare qualcosa al nostro pubblico. Noi lavoriamo per dare». Ad impreziosire l'evento, gli allievi dell'Accademia Teatro alla Scala e alcuni omaggi distribuiti agli spettatori: 2 flute Zafferano e un panettone di Ciprian Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino