Tradizioni, la casta dei gondolieri la precedenza va ai figli

Gondola con turisti
Da un lato si adeguano ai tempi e al fatto che i turisti sono sempre più in sovrappeso - argomentano - e i canali di Venezia sempre più agitati dal traffico a...

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Da un lato si adeguano ai tempi e al fatto che i turisti sono sempre più in sovrappeso - argomentano - e i canali di Venezia sempre più agitati dal traffico a motore. Risultato: il gondoliere non ce la farebbe più a trasportare sei passeggeri alla volta, che saranno ridotti a cinque (senza intaccare però la tariffa di 80 euro alla mezz’ora). Dall’altro, invocano la tradizione di un mestiere antico, unico al mondo, che si tramandava di padre in figlio. Via libera, dunque, a una corsia preferenziale per l’accesso al mestiere dei parenti, che non dovranno frequentare il corso professionalizzante. E qualcuno già teme l’effetto casta. Stanno facendo discutere le modifiche al regolamento comunale per i gondolieri, caldeggiate dalla categoria, messe nero su bianco dall’amministrazione, che proprio oggi dovrebbero ottenere l’ultimo via libera dal Consiglio comunale di Venezia.

TRADIZIONE E NOVITÀ
Simbolo nel mondo di Venezia, la gondola nella città lagunare è un vero e proprio servizio pubblico, con tanto di regolamento che lo disciplina. Il Comune organizza corsi ed esami per accedere alla professione, bandisce le ambite licenze che poi vengono passate in eredità e vendute. Ci sono gondolieri regolari e sostituti. E le regole riguardano sia il servizio di nolo, quello per così dire dedicato ai turisti, sia quello da parada, ovvero i traghetti sul Canal Grande, a servizio della città, ovviamente meno remunerativi per i gondolieri (per un passaggio un possessore di Carta Venezia paga 70 centesimi) e in progressivo calo negli anni. 
Ebbene, in scadenza di mandato l’amministrazione del sindaco Luigi Brugnaro si appresta a introdurre una serie di modifiche significative al regolamento che qualcuno ha già definito l’ennesimo «regalo» alla categoria. Ieri sono state discusse in commissione consiliare, in vista del Consiglio di oggi, dove l’approvazione appare comunque scontata. Oltre all’abbassamento del numero di passeggeri per gondola (da 6 a 5 per il nolo, da 16 a 14 per la parada) e alla corsia privilegiata per i parenti (iscrivendosi all’impresa familiare del gondoliere di famiglia, potranno evitare il corso professionalizzante, basterà superare la prova di voga), c’è anche l’aumento del numero di licenze: da 433 a 440, in vista di un aumento del servizio da parada. Ieri sia l’assessore alla mobilità, Renato Boraso, che il presidente dell’associazione gondolieri, Andrea Balbi, hanno difeso le novità condivise.
I DUBBI
Ma varie perplessità sono state sollevate dai consiglieri di opposizione. Per il pentastellato, Davide Scano, la corsia preferenziale per i parenti accentua la chiusura della categoria, con sostituti che rischiano di restare tali a vita. Scano ha fatto le pulci anche all’abbassamento del numero di passeggeri, che toglie la possibilità di trasportare bambini sotto il metro oltre al numero massimo. «Se per trasportare una comitiva di 60 persone, prima lavoravano 10 gondole, ora ce ne vogliono 12. Lavorate di più, almeno fate uno sconto simbolico!». Balbi ha ribattuto che lo sconto, di fatto, è già stato fatto. «Quest’anno la tariffa doveva aumentare con l’Istat, da 80 a 82 euro. Uno scatto previsto ogni cinque anni. Non ci sarà». Renzo Scarpa, del gruppo misto, ha puntato il dito su un’altra novità: per regolamento il gondoliere dovrà essere iscritto all’associazione, e il rinnovo della licenza è condizionato al pagamento della quota associativa. «Non sta né in cielo, né in terra. Norma impropria e illiberale. Perché mai il Comune deve occuparsi delle quote associative!».

Tradizionalmente la categoria dei gondolieri è sempre stata ascoltata a Ca’ Farsetti. La precedente amministrazione, sempre senza modificare le tariffe, aveva ridotto il giro turistico medio da 45 a 30 minuti. Ora arriva anche la diminuzione dei passeggeri. Le simpatie per la categoria sono trasversali ai partiti. E tra i consiglieri ieri c’era chi faceva qualche calcolo: 433 i gondolieri titolari, 180 i sostituti, più familiari. «Si tratta di un potenziale pacchetto di voti. Buttalo via». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino