Divieti violati, il Comune chiude la "chiesa-moschea" della Biennale

Divieti violati, il Comune chiude la "chiesa-moschea" della Biennale
VENEZIA - Il Comune di Venezia ha comunicato oggi al responsabile dell'Icelandic Art Center e alla Biennale la revoca delle autorizzazioni per la 'moschea' realizzata...

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VENEZIA - Il Comune di Venezia ha comunicato oggi al responsabile dell'Icelandic Art Center e alla Biennale la revoca delle autorizzazioni per la 'moschea' realizzata nella chiesa della Misericordia dall'artista Christoph Buchel, nell'ambito della Biennale di Venezia.


L'installazione, per la quale è stata di fatto disposta la chiusura, aveva sollevato polemiche per il fatto che l'edificio si era trasformato in un luogo di preghiera per i fedeli musulmani nonostante ciò non fosse previsto.



Il Comune, sul piano tecnico, ha revocato le autorizzazioni della Scia (documento di inizio attività) presentata il 27 aprile scorso per la realizzazione della mostra. Il provvedimento - riferisce una nota -, che è stato oggetto di valutazione da parte del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stato adottato in quanto, nel corso di ripetuti controlli svolti da vigili e carabinieri dall'apertura al pubblico l'8 maggio 2015, «l'attività espositiva è risultata svolta in violazione delle prescrizioni impartite dall'amministrazione comunale e delle assicurazioni fornite dagli stessi responsabili dell'iniziativa nelle loro precedenti comunicazioni».


In particolare, sotto il primo aspetto, sono state violate le prescrizioni riguardanti: il divieto di utilizzo, durante l'orario di apertura al pubblico, dello spazio interno dell'ex chiesa per finalità diverse da quelle di una mostra espositiva; il divieto di utilizzo del padiglione quale luogo di culto; le modalità di ingresso del pubblico. «Le difformità riscontrate, rispetto alle dichiarazioni ed alla documentazione prodotta dai responsabili dell'istallazione, - osserva il Comune lagunare - hanno riguardato in particolare la violazione delle norme sulla sicurezza dei luoghi, visto il ripetuto superamento del limite massimo di capienza, limite in relazione al quale erano state approntate le necessarie misure di sicurezza». Il provvedimento di revoca delle autorizzazioni, che è immediato, può essere impugnato entro 60 giorni dalla notifica al Tribunale Amministrativo Regionale.
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Il Gazzettino