MONTEREALE VALCELLINA - È illegittima la trattenuta sullo stipendio senza il consenso del dipendente. A stabilirlo è stato il giudice Angelo Riccio Cobucci...
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«Una cifra abnorme trattenuta in modo arbitrario», osservano gli avvocati Laura Martin e Stefano Brandimarte, che per conto della vigilessa si sono mossi contro l'Uti e Comune di Montereale, a loro volta difesi dall'avvocato Enrico Cleopazzo. È davanti al giudice che è stato possibile arrivare a una conciliazione. Anche perchè il perito incaricato di stabilire il valore del computer, ha fornito quattro diverse prospettazioni: fosse stato nuovo, l'autovelox sarebbe costato 2.500 euro; l'intera apparecchiatura, ormai datata, adesso avrebbe un valore di 1.800; il computer smarrito potrebbe valere tra i 1.500 e 2.000 euro se fosse nuovo, ma se si tiene conto del deprezzamento dovuto alla vetustà, la cifra scende tra gli 800 e 1.200 euro. Insomma, alla vigilessa veniva chiesto di pagare (per quanto riguardava la sua parte) oltre il doppio del valore dell'intero autovelox)
Tra le parti è stato raggiunto un accordo: la vigilessa deve risarcire soltanto 850 euro. A quel punto, il giudice ha invitato le parti a trovare un'intesa anche sulle spese di lite, considerato che la lavoratrice costretta a rivolgersi al Tribunale per far cessare il prelievo illegittimo, ha dovuto sostenere spese per tutelarsi con i propri avvocati. L'Uti ha innalzato un muro: non intendeva rifondere neppure parzialmente la dipendente comunale. È stato il giudice a condannare l'Unione territoriale a rifondere le spese di lite, quantificate in 3 mila euro.
La causa di lavoro ha fatto emergere che non solo il risarcimento quantificato dall'ente pubblico fosse sproporzionate, ma Uti e Comune non potevano nemmeno trattenere la somma dallo stipendio della vigilessa senza il consenso della stessa o un titolo esecutivo emesso dall'autorità giudiziaria. La causa - specifica il giudice nelle sue motivazioni - poteva essere evitata con una «semplice perizia di stima del valore del danno, nonché astenendosi dall'arbitraria trattenuta stipendiale».
C.A.
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Il Gazzettino