A Padova le commesse più pagate d'Italia: la città è prima di undici province. Quanto guadagnano

A Padova le commesse più pagate d'Italia: la città è prima di undici province. Quanto guadagnano
PADOVA - Buone notizie per le commesse padovane: in controtendenza rispetto agli altri comuni italiani, gli esercizi commerciali di Padova retribuiscono le donne più degli...

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PADOVA - Buone notizie per le commesse padovane: in controtendenza rispetto agli altri comuni italiani, gli esercizi commerciali di Padova retribuiscono le donne più degli uomini, quando si tratta di addette alle vendite. È quanto rivela uno studio condotto da “Applavoro” sulla base dei dati che il portale per la ricerca e l’offerta occupazionale ha raccolto ed elaborato tra il 1 gennaio e il 25 ottobre 2023 in undici province italiane: Torino, Milano, Padova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Palermo e Cagliari.


Esistono ancora gravi disparità salariali, ma a Padova le commesse sono le meglio retribuite, con uno stipendio-base di circa 1.197 euro al mese, seguite dalle colleghe di Firenze.


LA PROPOSTA
Un settore del commercio florido quello padovano, ma specialmente per il settore moda questa mezza stagione arrivata di colpo pone l’interrogativo dei saldi. «È venuto il momento di riportare i saldi a fine stagione – afferma Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom -. Non si può più ignorare che il mercato è cambiato così come sono cambiate le esigenze e le abitudini della clientela che acquista ormai al bisogno. Pertanto, il tradizionale periodo di stagionalità della moda, così come siamo abituati a pensarlo, non funziona più». 
A convincere Capitanio è l’estate prolungata che, di fatto, ha scollinato ottobre per arrivare a novembre. Da qui la proposta, messa nero su bianco e inviata all’assessore regionale Roberto Marcato per le decisioni di competenza, dove si individua in sabato 27 gennaio (al posto dell’ipotizzato 5 gennaio) l’inizio dei saldi invernali 2024. «Credo che tutti abbiano ben presente che gli stili di vita e le modalità di acquisto sono profondamente cambiati - continua Capitanio -. Metteteci in più il “carico da 11” del clima impazzito che ci fa comprare le caldarroste in maglietta senza maniche e vedrete che il luogo comune che “non ci sono più le mezze stagioni” calza a pennello per farci dire che è tempo di cambiare registro». 


E il nuovo registro, a giudizio della categoria che si riconosce in Confcommercio, dovrebbe prevedere, come detto, lo spostamento dei saldi al 27 gennaio ma, parallelamente, si chiede la cancellazione del divieto di promozione nei 30 giorni prima degli sconti. «Posticipare più avanti i saldi consentirebbe ai commercianti - specifica il presidente Federmoda - di predisporre delle promozioni anche nei 30 giorni antecedenti, cosa adesso vietata dalla normativa. Un vincolo che vale per noi che abbiamo il negozio fisico ma non per l’online che è difficilmente controllabile». 
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Il Gazzettino