Venezia, regolamento contro la vendita di "paccottiglia". «Giusto, ma ormai è tardi». «Sbagliato, ripensateci»

VENEZIA - Via libera all'unanimità da parte del Consiglio...

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VENEZIA - Via libera all'unanimità da parte del Consiglio comunale al nuovo regolamento del commercio nel centro storico che contiene nuove misure per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di alcune aree che non ha precedenti in Italia. E' il primo caso nazionale di limite alle vendite rispetto al vincolo culturale di un immobile. «In realtà il concetto – dice Giovanni Pellizzato, Libreria La Toletta - ricorda l'espressione "chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi". Non è che si possa dire che è una delibera negativa. Anzi è positiva anche dal punto di vista ideale, perché Venezia ha anche bisogno di qualità. Detto questo è chiaro che intervenga una delibera di questo tipo adesso quando ormai c'è un proliferare assoluto non solo in questo tipo di attività, ma anche di tutta la problematica legata ai locali, ai plateatici e quant'altro. Venezia si è trasformata in un bar, in un ristorante a cielo aperto. Direi a questo punto che un cucchiaino per asciugare il mare è complicato». Venezia, stop all'apertura di alimentari, take away e distributori automatici. Dal Comune via libera solo ad antiquari, moda e arredamento. «Noi viviamo di questo – aggiunge Paolino Enzo, pizza al taglio Ri.Al - perciò non trovo giusto e corretto di fare uno stop di questo genere per quanto riguarda gli alimenti. Visto che hanno fatto le leggi è giusto che le rispettino. Perciò mettevi una mano sulla coscienza e pensateci». Il regolamento del commercio era stato presentato lo scorso aprile dall'assessore comunale Sebastiano Costalonga. «Con questo provvedimento vogliamo cambiare faccia alla città per quanto riguarda il commercio – ricorda Sebastiano Costalonga - il nostro obiettivo è contrastare la vendita di 'paccottiglia' e bloccare quelle attività che aprono e chiudono in continuazione, alimentando furbescamente l'evasione fiscale e facendo concorrenza sleale nei confronti di chi rispetta le regole. Bisogna invece tutelare gli artigiani e i commercianti veri, che portano avanti sapere, storia e tradizioni secolari della città».

 

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Il Gazzettino