I nodi del commercio, i negozianti: «Il problema maggiore è riuscire a raggiungere il centro»

I nodi del commercio, i negozianti: «Il problema maggiore è riuscire a raggiungere il centro»
Dopo l’acceso dibattito tra Palazzo Moroni e il mondo del commercio abbiamo chiesto agli esercenti di vari punti della città se secondo loro a incidere sulla chiusura...

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Dopo l’acceso dibattito tra Palazzo Moroni e il mondo del commercio abbiamo chiesto agli esercenti di vari punti della città se secondo loro a incidere sulla chiusura delle attività sia la carenza di parcheggi oppure, come sostiene il primo cittadino, i cambiamenti del consumatore dopo la pandemia. Partendo da corso Milano e passando per la Galleria Borromeo, via San Fermo e infine raggiungendo le piazze del centro, i commercianti sono divisi.

CORSO MILANO

Cristina e Alessandra sono le titolari del negozio "Prelibate Tentazioni". «I parcheggi sono pochi in corso Milano e quelli presenti sono a pagamento – spiegano le titolari –. Per accedere alla Prandina quando piove, come in questi giorni, bisogna essere attrezzati di stivali perché è pieno di fango, per non parlare della scarsa illuminazione serale. La crisi c’è e il ceto medio non è incentivato a sostenere determinati costi e quindi rinuncia al centro e preferisce andare nei centri commerciali anche per la comodità del parcheggio».

GALLERIA BORROMEO

Passando per la Galleria Borromeo, dove molti negozi sono chiusi, le opinioni sono contrastanti. Secondo Alberto, titolare di "UpperClass Parrucchieri" «basta passeggiare per la galleria per comprendere come sta andando il commercio – spiega –. La problematica di quest’ultimo periodo sono i cantieri del tram aperti tutti nello stesso momento e perciò tra il traffico e i pochi parcheggi molti clienti hanno difficoltà a spostarsi e quindi si preferisce restare in periferia. Anche l’aumento del costo dei parcheggi non sta aiutando. Non è colpa della crisi pandemica ma dell’appetibilità del centro ed è un peccato perché Padova è bellissima».
A pochi metri ci sono i titolari Guido e Sara del ristorantino “So’ Riva’” che la pensano diversamente. «Sono cambiate le abitudini e un ristorante è un’impresa e quindi a fronte di continui aumenti bisogna adattarsi per far quadrare i conti – dicono i titolari –. Per quanto riguarda la situazione della galleria non c’è da puntare il dito sull’amministrazione perché il parcheggio non è un problema: se il cliente vuole venire trova il modo».

VIA SAN FERMO

In via San Fermo in soli cento metri la via cambia volto e ne sanno qualcosa Donatella e Mikol del negozio “Fleur Creazioni”. «Le nostre colleghe di altre province lavorano bene perché a livello di parcheggi è un’altra realtà – spiegano –. In questa zona i clienti si lamentano che non possono arrivare con l’auto e a volte ci chiedono di fare il servizio a domicilio. E d’altra parte non si può pensare di pagare 20 euro il parcheggio per una giornata. Quei pochi coraggiosi che aprono durano due mesi e poi chiudono le serrande. In via San fermo una soluzione potrebbe essere creare dei punti attrattivi per incentivare a percorrerla tutta».

NELLE PIAZZE

Arrivando in centro c’è il negozio “Zin&De Lucia 1879” di Livio Bacco, che spiega: «I parcheggi ci sono ma non abbastanza. La Prandina andrebbe bene con un servizio navetta o il vecchio Pollicino. In generale l’accessibilità non è facile anche per il timore delle multe. I bus e il tram sono un’ottima soluzione ma se accompagnata con forme agevolate per le famiglie».


A pensarla diversamente è l’edicolante Paolo che spiega: «Nel raggio di 200 metri nelle piazze hanno chiuso sette edicole in pochi anni. La chiusura ovviamente è determinata da molti fattori e ha ragione il sindaco quando dice che è subentrato il commercio online e i comportamenti dei clienti sono cambiati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino