Commercio illecito di armi, blitz all'alba in Veneto e Lombardia: imprenditore 60enne nei guai

Commercio illecito di armi, blitz all'alba in Veneto e Lombardia: imprenditore 60enne nei guai
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TREVISO - Dopo una lunga e articolata indagine degli agenti della  Polizia amministrativa della Questura sul settore del commercio illecito di armi, è stato effettuato il sequestro di un considerevole quantitativo di armi da sparo e di componenti presso una nota azienda produttrice e distributrice  nel territorio della Provincia di Treviso ed operante sia sul territorio nazionale che in altri importanti Paesi esteri. Otre alla denuncia del titolare dell’azienda, è stata disposta l’immediata chiusura dell’azienda attraverso la sospensione della licenza.

L’azienda in argomento, gestita da qualche anno da un noto 60enne imprenditore milanese, avviata dopo aver ottenuto regolari autorizzazioni di Pubblica sicurezza rilasciate da parte della prefettura e della questura, era stata abilitata alla fabbricazione, assemblaggio, riparazione, vendita e commercio di armi comuni da sparo e parti di esse.

A seguito delle perquisizioni effettuate dagli uomini della Questura di Treviso all’interno dello stabile industriale, è avvenuto il sequestro di diverse decine di armi da sparo di varia tipologia e calibro. Le perquisizioni, effettuate tra il Veneto ed alcune provincie della Lombardia, sin dalle prime ore del mattino di oggi - 7 maggio - hanno permesso, inoltre, di rinvenire e sequestrare a scopo cautelativo alcune centinaia di parti essenziali di armi (canne intercambiabili, carrelli, otturatori, tamburi, castelli, etc.), pronte per essere assemblate ed immesse sul mercato nazionale ed europeo.

Le contestazioni

Sono stati accertati diversi gravi reati in materia di armi, tra cui la gestione e messa in commercio di armi clandestine, l’omessa custodia di armi, l’irregolarità della tenuta dei registri di pubblica sicurezza (mancata compilazione per le movimentazioni di carico e scarico delle armi) il trasporto abusivo di armi e parti di esse senza il previsto avviso all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Altri illeciti di natura penale accertati riguardano gravi carenze riscontrate sull’efficienza ed il funzionamento dei sistemi di sicurezza dello stabile adibito alla produzione delle armi; ulteriori indagini penali ed amministrative sono in corso per accertare la regolarità dei documenti presentati dal produttore per poter conseguire alcune delle citate Autorizzazioni di Pubblica Sicurezza.

Considerata la gravità di quanto accertato, oltre alla denuncia penale del titolare dell’azienda, è stata disposta dalla Questura, in via cautelativa ed urgente, l’immediata chiusura dell’azienda attraverso la sospensione della licenza per la fabbricazione, l’assemblaggio, la vendita, il commercio e la riparazione di armi comuni da sparo e loro parti, con il contestuale ritiro cautelativo di tutte le abilitazioni e concessioni di Polizia in materia d’armi, di cui il proprietario ha sinora beneficiato.

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Il Gazzettino