ROVIGO - «Una scelta difficile, ma inevitabile». Così Coop Alleanza 3.0 ha presentato lunedì negli incontri con sindacati, lavoratori e delegati di zona...
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LE SPIEGAZIONI
«Siamo dispiaciuti per questa chiusura, la situazione è all’attenzione dell’amministrazione comunale per individuare una eventuale possibile soluzione condivisa», commenta il sindaco Edoardo Gaffeo. Intanto, la Coop ribadisce che «gestirà l’operazione con la responsabilità sociale che ne è uno dei tratti distintivi: infatti ha incontrato le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per illustrare le motivazioni delle scelte effettuate e per individuare le soluzioni più adatte per i 31 lavoratori».
Da parte loro, Franca Beggiao e Michela Bacchiega, di Filcams Cgil e Uiltucs, spiegano che ieri si sono incontrate con il sindaco. «Abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni sulle sorti dei 31 lavoratori, sul loro trasferimento in punti vendita anche lontani dalla loro residenza e dislocati alcuni in altre province, per esempio Padova, Venezia, Ferrara, Bologna. Il sindaco ha ribadito quanto affermato dalla Coop sull’interesse a rimanere a Rovigo, infatti è stato direttamente interessato per l’individuazione di zone idonee al nuovo insediamento. Si è reso inoltre disponibile a presenziare al tavolo della Prefettura, che le organizzazioni sindacali hanno richiesto per l’individuazione di un percorso condiviso con Coop, per dare sicurezza ai lavoratori per il loro più veloce rientro all’apertura del nuovo punto vendita rodigino».
Accanto alla questione occupazionale, c’è poi quella urbanistica. Inevitabilmente, il peso dello sfortunato centro Le Torri, che in questi anni è gravato sulle spalle della Coop, è stato pesante. Troppo pesante. A fronte di investimenti milionari, continui problemi, come trovarsi senza luce per la morosità della precedente proprietà. Una situazione del genere, comprensibilmente, non poteva andare avanti. Per la Coop, proprietaria del proprio spazio, nonché di una porzione del parcheggio, due erano le possibilità. O acquistare l’intero centro commerciale dalla proprietà, che dopo le disavventure finanziarie della Norton dell’imprenditore Giovanni Parodi è ora nelle mani di un fondo riconducibile a Unicredit Leasing, oppure tagliare la corda.
«Il supermercato Coop Le Torri - prosegue la società - ha per anni svolto il ruolo di attività traino di un centro commerciale di cui nei fatti è rimasto l’unico presidio commerciale. La galleria, infatti, vive da anni una situazione di grave difficoltà, cui la Cooperativa ha cercato di sopperire senza che però arrivassero le auspicate soluzioni di rilancio. Questa situazione di criticità ha profondamente inciso sull’attività del supermercato e sulla sua sostenibilità economica, nonostante i ripetuti sforzi della Cooperativa per invertire questa tendenza. In questo scenario non ci sono quindi i presupposti oggettivi per trasformazioni con aumenti di superficie da supermercato verso un formato di negozio sul modello dell’Ipercoop, che risulterebbe peraltro non coerente con una vocazione di servizio e di prossimità per rispondere alle esigenze dei soci e dei consumatori. La città continua a rappresentare una piazza importante per Coop Alleanza 3.0 che sta confrontandosi con le istituzioni cittadine per cercare opportunità per un eventuale nuovo insediamento. Al momento la Cooperativa continua a mantenere il suo presidio con la Coop di via della Pace e EasyCoop, il servizio di spesa online».
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Il Gazzettino