Feltre, il comitato etico: basta accanimento terapeutico su Samantha D'Incà

Samantha D'Incà con i genitori Genzianella e Giorgio
FELTRE (BELLUNO) -  “Nelle condizioni in cui versa, il nostro parere è quello di non proseguire con l’accanimento terapeutico”. È la...

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FELTRE (BELLUNO) -  “Nelle condizioni in cui versa, il nostro parere è quello di non proseguire con l’accanimento terapeutico”. È la sintesi di quello che ha scritto il comitato etico dell’Ulss Dolomiti di Belluno, su richiesta della famiglia, dopo aver fatto visita a Samantha D’Incà, la trentenne feltrina attualmente ricoverata nel nucleo riservato alle persone in stato vegetativo irreversibile del centro servizi di Cavarzano, una frazione di Belluno. Un parere che è stato reso noto ieri mattina nel corso dell’udienza che si è tenuta in tribunale per rivalutare il primo parere dell’amministratore di sostegno. Alla fine della prossima udienza, il giudice tutelare dovrà decidere se autorizzare l’amministratore a continuare o no i trattamenti che attualmente tengono artificialmente in vita la giovane.

LA STORIA 
Samantha, dopo una banale caduta nel novembre del 2020, si frattura il femore. Viene operata all’ospedale di Belluno e da lì inizia un calvario che la porta, dal 4 dicembre dello stesso anno, in coma vegetativo irreversibile. La famiglia ha iniziato quindi una lunga battaglia burocratica e mediatica per rispettare le volontà della figlia: nessun accanimento terapeutico. Volontà che però Samantha non ha mai scritto nero su bianco. Per questo non è possibile staccare la spina. Una perizia effettuata da un esperto chiamato dal tribunale, Leopold Saltuari, che ha accertato che Samantha ha le facoltà di un bimbo di un mese, ma con la riabilitazione potrebbe arrivare a quelle di un neonato di due mesi. Cartella sanitaria alla mano, nessuna clinica voleva però accoglierla. Fino a quando, era il giugno scorso, la giovane feltrina viene accolta in una clinica di Vipiteno (Bolzano). Vi è rimasta un paio di mesi. Il tempo necessario per fare ulteriori approfondimenti e qualche seduta di fisioterapia e capire che Samantha non ha margini di miglioramento. Quel quadro clinico è stato messo nero su bianco e consegnato al tribunale di Belluno. 

LO STATO ATTUALE
Ora Samantha è ospite del centro servizi di Cavarzano, che ha un nucleo di posti dedicati alle persone in coma vegetativo irreversibile. Samantha ha la sua stanza e viene seguita da un’équipe multidisciplinare. La famiglia cerca di starle accanto il più possibile e farle sentire la sua presenza nonostante questo sia un continuo strazio. 

IN TRIBUNALE 


Ieri i familiari di Samantha sono stati in tribunale a Belluno. «Durante l’udienza – spiega Genzianella, la mamma di Samantha - è stato depositato il parere del nuovo comitato etico dell’azienda ospedaliera Ulss 1 Dolomiti. Da poco costituito, il comitato ha fatto visita alla nostra bambina e ha potuto quindi vedere con i propri occhi le sue condizioni. A fronte della visita e della documentazione in suo possesso, ha scritto una relazione. Il parere, di fatto, ribalta quanto detto dal precedente comitato in quanto afferma che, dal suo punto di vista, nelle condizioni in cui si trova Samantha, non è il caso di proseguire con l’accanimento terapeutico». Sempre nel corso dell’udienza è stato preso atto della relazione scritta dai medici della clinica di Vipiteno. «Il giudice, quindi, non ha preso alcuna decisione – prosegue Genzianella - e la relazione del comitato etico, quella di Vipiteno e quella che presenterà il nostro avvocato, Davide Fent, saranno consegnate al pubblico ministero. Poi sarà fissata una nuova udienza dove verrà presa la decisione definitiva». Mamma Genzianella, dopo ormai quasi un anno di battaglie, è stanca ma non se la sente di dire di più: «Credo che questo sia il momento più delicato di tutta la vicenda. Non vedo l’ora che questa storia si chiuda e che Samantha possa trovare la pace che voleva e che merita».
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Il Gazzettino