Colpito da un fulmine in centro a Verona e salvato da un medico che passava per caso: verrà dimesso domani

Fondamentale e miracoloso il massaggio cardiaco di un dottore che stava tornando a casa dopo il servizio. L'elogio e il ringraziamento di Zaia

Foto d'archivio
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VERONA - Verrà dimesso domani, giovedì 27 luglio, l'uomo di origine straniera che il 21 luglio scorso era stato colpito da un fulmine mentre si trovava sotto un albero durante una tempesta in piazza Porta Nuova.

Si è trattato del primo caso del genere in città, anche perché la gravità dell'arresto cardiaco dovuto alla potente scossa elettrica gli avrebbe potuto generare lesioni cerebrali permanenti. La fortuna per il malcapitato è stata che, proprio nel momento in cui il fulmine l'ha colpito, stava passando in bicicletta un medico dell'Azienda ospedaliera: si tratta di Remy Joel Egoue Mongoue, dottore della Medicina nucleare Aoui, di origini camerunensi e laureato in Italia, che vive a Padova con la famiglia e che stava tornando a casa dopo il servizio.

Il medico ha subito praticato il massaggio cardiaco impedendo al cuore di fermarsi, ha chiamato il 118, e quando l'auto medica è arrivata il cuore fibrillava ancora, ripartendo alla prima scossa del defibrillatore. All'arrivo in ospedale, il paziente è stato stabilizzato in Pronto soccorso, trasferito in Terapia intensiva, rimasto due giorni in stretta sorveglianza e poi trasferito in cardiologia, da cui uscirà domani, a meno di una settimana dall'episodio.

Per il cruciale e tempestivo intervento del medico, è arrivato anche l'elogio e il ringraziamento del presidente della Regiove Veneto Luca Zaia: «Dopo la conta dei danni di questa forte ondata di maltempo giunge anche una notizia che rincuora. Domani sarà dimesso l’uomo colpito da un fulmine in centro a Verona. Se non fosse stato per Remy Joel Egoue Mongoue, medico della Medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliera veronese, la scossa avrebbe avuto conseguenze ancora peggiori, forse mortali. Le tempestive manovre cardiorespiratorie di soccorso del medico e la chiamata al 118 sono stati determinanti per salvargli la vita e impedire ulteriori complicanze. Ringrazio il dottor Egoue Mongoue e tutti i sanitari che sono intervenuti».

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Il Gazzettino