Colpi al bancomat con l'esplosivo: quattro fermi, per associazione a delinquere

Colpi al bancomat con l'esplosivo: quattro fermi, per associazione a delinquere
TRENTO - La Polizia di Stato a Trento ha dato esecuzione a provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale di Trento, in relazione ad un'associazione per delinquere...

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TRENTO - La Polizia di Stato a Trento ha dato esecuzione a provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale di Trento, in relazione ad un'associazione per delinquere dedita a furti tramite esplosione di apparecchiature bancomat. La Squadra Mobile di Trento, con la collaborazione della Squadra Mobile di Venezia, di unità cinofile della Questura di Bologna, di artificieri della Questura di Bolzano, e di personale del Reparto Mobile di Padova, ha eseguito il fermo di quattro persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti contro il patrimonio.

Tra le accuse anche furti a seguito di deflagrazioni presso sportelli Atm di filiali bancarie, furti di veicoli, ai danni di esercizi commerciali e associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione illegale, alla detenzione illegale e al porto illegale in luogo pubblico di esplosivi. Altre tre persone sono state denunciate.

Nel corso delle perquisizioni è stato trovato abbigliamento compatibile con quello utilizzato durante la commissione dei fatti, che sarà sottoposto ad analisi di laboratorio per verificare l'eventuale presenza di tracce di polvere da sparo, e scatole di artifici pirotecnici la cui polvere è potenzialmente utilizzabile per la fabbricazione di congegni esplosivi. L'indagine ha consentito di delineare il gruppo criminale, formato da soggetti, legati tra loro da vincoli di stretta parentela, e di evidenziarne il modus operandi: gli indagati, prima di far esplodere lo sportello bancomat Atm, rubavano i veicoli usati poco prima, che bruciavano subito dopo aver commesso il fatto, mentre per compiere furti che non richiedevano l'utilizzo di esplosivo utilizzavano anche vetture in loro possesso. 

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Il Gazzettino