«Giornale fazioso con me». Un decennio di rancore poi i 5 spari all’ex direttore

Gli spari contro l'abitazione di Ario Gervasutti nel 2018
VENEZIA - Dieci anni di rancore, poi i cinque spari. Risalirebbe almeno al 2009 l’origine del risentimento covato da Alberto Filippi, imprenditore del settore chimico ed ex...

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VENEZIA - Dieci anni di rancore, poi i cinque spari. Risalirebbe almeno al 2009 l’origine del risentimento covato da Alberto Filippi, imprenditore del settore chimico ed ex senatore della Lega, nei confronti del Giornale di Vicenza, al punto da culminare nell’attentato del 2018 a Padova ai danni di Ario Gervasutti, ex direttore del quotidiano berico e ora caporedattore del Gazzettino. Le conclusioni a cui è approdata l’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia, infatti, permettono di rileggere sotto una luce diversa le relazioni intercorse fra il 57enne di Arcugnano e il mondo dell’informazione. 


IL SILENZIO
Per il momento sulla vicenda Filippi preferisce mantenere il silenzio con la stampa. «Abbiamo deciso di parlare direttamente con il magistrato e non rilasciamo nessun tipo di dichiarazioni», riferisce l’avvocato Cesare Dal Maso, alludendo alla facoltà concessa dalla legge al suo assistito entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso di chiusura delle indagini, firmato lo scorso 23 giugno dai sostituti procuratori Stefano Buccini e Lucia D’Alessandro. In attesa dell’eventuale divulgazione di una versione difensiva, perciò, restiamo ai fatti di evidenza pubblica.


LE DENUNCE
Nel settembre del 2009 la famiglia Filippi, titolare della Unichimica a Torri di Quartesolo, denuncia in Questura una serie di accessi abusivi al sistema informatico dell’azienda, finalizzati a carpirne i segreti commerciali e a causarle danni per 1,5 milioni. Le indagini della polizia conducono all’identificazione di un ex manager infedele: nel tetto della sua casa viene rinvenuto il computer incriminato. Il 21 febbraio 2011 Franca Equizi, ex consigliera comunale della Lega a Vicenza, convoca una conferenza stampa sul caso Cis, il dibattuto polo logistico al tempo previsto a Montebello Vicentino da vari soggetti tra cui il Comune, la Provincia e la concessionaria A4 anche sui terreni della società AF 99 dei fratelli Alberto e Franco Filippi. Nell’occasione vengono consegnati ai cronisti 62 documenti, relativi all’impresa chimica, che la donna spiega di aver trovato nella cassetta della posta all’interno di un plico anonimo. Il sito ViPiù pubblica quel materiale, fra cui la lettera inviata nel 2009 dall’allora senatore Filippi a Roberto Zuccato, all’epoca presidente di Confindustria Vicenza, proprietaria del Gdv. Nella missiva l’imprenditore lamenta la mancata pubblicazione sul quotidiano, «il nostro giornale», della notizia riguardante la sua nomina a vicepresidente della commissione Esteri di Palazzo Madama, nell’ambito di una presunta censura nei suoi confronti, «trattamento scandaloso e disdicevole oltre che fazioso ed irrispettoso da sempre riservatomi dal direttore», nel frangente Giulio Antonacci. Ritenendo che il testo sia stato trafugato con il blitz informatico, Filippi presenta denuncia e la Procura apre un fascicolo per rivelazione di documentazione segreta a carico dei giornalisti Marco Milioni e Giovanni Coviello, il quale peraltro contro-querela per calunnia. Scatta anche la rimozione del web del documento, considerato «non connesso in alcun modo» con la storia della lottizzazione. Successivamente il Tribunale del Riesame dispone però il dissequestro e nel 2012 la Corte di Cassazione conferma questa decisione, reputando che la diffusione rientri «nell’interesse conoscitivo di un ampio settore della comunità di quel territorio, con possibili ulteriori proiezioni al di fuori di esso».


LE POLEMICHE


Nel frattempo è maturato il cambio al vertice del Giornale di Vicenza: da dicembre del 2009 il nuovo direttore è Gervasutti. All’inizio del 2010 Filippi gli chiede un incontro, per illustrargli la sua posizione sul caso Cis, sul quale infuriano le polemiche politiche e amministrative. La testata dà conto della sua opinione così come, nel corso dei mesi, anche di quelle contrarie. «Questo dobbiamo fare noi giornalisti: non ci sono “amici” e “nemici”, un organo di informazione è al servizio dei lettori», è la linea di Gervasutti. Filippi però non gradisce gli articoli che riportano le voci critiche sull’operazione, tanto che i suoi contatti con il direttore si interrompono bruscamente. Nel 2011 il senatore viene espulso dalla Lega ed è a processo per la sponsorizzazione dell’Arzignano Grifo, finché nel 2015 viene prosciolto per l’avvenuta prescrizione e rilascia un’intervista al sito TviWeb: «Vorrei cogliere questa occasione proprio per ringraziare la stampa, sia veneta che vicentina. Pur avendo a disposizione una notizia succosa, mi ha sempre riservato uno spazio adeguato e la dovuta equidistanza nella valutazione». Nel settembre del 2016 cessa la direzione di Gervasutti e Filippi esulta con un greve messaggino. Secondo la Dda, meno di due anni dopo l’imprenditore commissiona a Santino Mercurio ed altri soggetti non ancora individuati l’azione intimidatoria contro il giornalista. 
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Il Gazzettino