Autografi, maglie e cimeli del ciclismo. Vittorino cerca spazi per la sua collezione

L'ex gestore de "Il mio bar": «E se qualcuno la vuole comprare, il ricavato in beneficenza»

Autografi, maglie e cimeli del ciclismo. Vittorino cerca spazi per la sua collezione
SACILE - Svuotata la cantina, si è reso conto che certi ricordi meriterebbero di essere salvati e dunque Vittorino, ovvero Vittorino Poletto, cerca un appassionato di...

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SACILE - Svuotata la cantina, si è reso conto che certi ricordi meriterebbero di essere salvati e dunque Vittorino, ovvero Vittorino Poletto, cerca un appassionato di ciclismo «O una piccola stanza» dove esporre tutti i cimeli di campioni assoluti delle due ruote come Gino Bartali, o più cari ai sacilesi, come lo sfortunato Denis Zanette, scomparso nel 2003 a soli 32 anni.


LA "PASSIONACCIA"
Vittorino, ex ristoratore in Spagna, emigrato in Inghilterra a soli 16 anni e poi gestore a Sacile de Il mio bar, locale che ha ceduto nel 98, è stato anche tra i fondatori del Museo del ciclismo dell'Alto Livenza: «Ho ancora la tessera, la numero 3». Inizialmente la sede era a Stevenà di Caneva, oggi trova posto a Portobuffolè. «I cimeli che ho ritrovato in cantina sono il frutto soprattutto del periodo del bar: ci ritrovavamo in parecchi, tutti appassionati di ciclismo, per cene alle quali invitavamo ogni volta un campione diverso». Di ognuno di loro Vittorino ha conservato la firma apposta su un grande quadro di circa un metro per 50 cm, un olio su tela, «Raffigurante il famoso passaggio della borraccia tra Bartali e Coppi che fece storia». Tutte intorno, le firme del figlio del campionissimo e della Dama bianca, Faustino Coppi, di Bartali, De Filippis, Cottur, Milano: i gregari di Coppi. Fino ai campioni di solo ieri: Moser, Gimondi, Magni. «Firme autentiche, come testimoniano le foto scattate mentre ognuno di loro lasciava il suo autografo. Facevamo una cena al mese e siamo andati avanti per oltre un anno».
Ai tempi de Il mio bar, «Un posto dove si parlava tutto il giorno di politica», ricorda Vittorino, insieme agli amici nacque anche l'idea di Sacile=Birdland, «La città suddivisa in 12 contrade, ognuna simboleggiata da un uccello diverso. Ci facemmo 10mila magliette, andarono via bruciate».
Tornando ai ricordi legati al ciclismo, un posto di rilievo lo meritano le maglie del compianto Denis Zanette, di quando correva con la Aki-Safi e di Biagio Conte della Liquigas, oggi nello staff della Eolo-Kometa che ha partecipato al Giro d'Italia. Questi i pezzi forti. «Ma ho ancora anche 12 piatti ognuno raffigurante il volto di un campione del ciclismo, con il suo autografo, 2 caricature di Coppi e Bartali un po' misteriose, nel senso che le disegnò un giorno al bar un cliente che non si svelò mai. Le fece e le regalò al locale: più visto. Poi ci sono altri ricordi minori da togliere dalla polvere".


BENEFICENZA


Chissà se per un collezionista tutte o alcune di queste cose possono avere un valore economico. Del resto, esiste un vero e proprio mercato degli autografi e quelli di Vittorino sono certificati dalle foto. «Non voglio certo farci del denaro, anzi, se si facesse avanti qualche collezionista disposto a pagare, sarei ben felice di destinare il ricavato in beneficienza». Certo, spesso l'importante è solo salvarli, i ricordi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino