Colletta per i bambini poveri ma è una truffa: denunciata una 25enne

Carabinieri
SILEA - Raccoglie offerte per realizzare un "centro per bambini poveri". Ma era una truffa, con tanto di falso registro per le sottoscrizioni. Ad architettare il...

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SILEA - Raccoglie offerte per realizzare un "centro per bambini poveri". Ma era una truffa, con tanto di falso registro per le sottoscrizioni. Ad architettare il raggiro è stata una 25enne romena che sabato scorso tra i negozi del centro commerciale Emisfero di Silea, in via Eroi di Podrute. Smascherata dai carabinieri, ora è accusata per accattonaggio molesto. La giovane chiedeva donazioni ai passanti spacciandosi per un'operatrice di una fantomatica associazione di volontariato a favore dei disabili.

IL DISEGNO
L'obiettivo dichiarato era aprire un centro per i bambini poveri, senza specificare la località. Lo scopo reale era invece quello di ottenere soldi facili, facendo leva sulla generosità dei passanti. Qualcuno in effetti ci è cascato, convinto di contribuire a una causa benefica. La 25enne, senza fissa dimora e già nota alle forze dell'ordine, è riuscita a raggranellare qualche decina di euro. Qualcun altro invece si è insospettito perché la donna non esibiva tesserini e anche il registro su cui chiedeva di firmare e annotava gli importi ricevuti era piuttosto rudimentale. Così è scattata la segnalazione ai carabinieri. La pattuglia è arrivata all'Emisfero in pochi minuti e non ci ha messo molto a capire di essere di fronte a una truffatrice. Così per lei è scattata la denuncia: deve rispondere di accattonaggio molesto. La somma raccolta e il registro sono stati sequestrati e la romena è stata invitata ad allontanarsi dal centro commerciale.

IL PRECEDENTE


Non è la prima volta che dei malintenzionati sfruttano il buon cuore dei trevigiani per gonfiarsi le tasche fingendo di servire una causa benefica. Due anni fa l'associazione ciechi e ipovedenti di Treviso si era dissociata da una raccolta fondi organizzata da persone con secondi fini a ridosso delle feste natalizie. Telefonate, e-mail, messaggi: diverse persone avevano abboccato, versando soldi in buona fede. Peccato che quelle donazioni non avessero mai raggiunto le casse dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-Aps di Treviso. L'associazione aveva quindi messo in guardia invitando la popolazione a diffidare di iniziative non ufficiali. Raccomandazione che rinnova anche l'Arma trevigiana, che raccomanda ai cittadini di verificare la credibilità di chi chiede fondi.
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Il Gazzettino